Scettro di capocannoniere e premio Golden Boy in un colpo solo. Il palermitano Antonino La Gumina ha emulato attaccanti quali Ciro Immobile, Alberto Cerri e Federico Bonazzoli che nelle passate edizioni hanno messo le mani su ambo i trofei – Immobile e Bonazzoli, per la verità, hanno vinto pure la Coppa. E nella finale ha fatto tremare nientemeno che la Juventus, segnando due reti e sfiorandone una terza nel secondo tempo.

“Abbiamo dato tutto e usciamo sicuramente a testa alta”, dice il centravanti classe 1996 che si ispira ad Álvaro Morata. “A un certo punto sembrava che avessimo la partita in pugno. Ma nel calcio sono gli episodi a decidere le sorti di una partita. E la Juve ha saputo sfruttarne proprio uno in suo favore.

“Sono comunque orgoglioso di quello che abbiamo e ho fatto: in campionato ho segnato 12 reti in 13 partite, qua a Viareggio nove in tutto il torneo”. Numeri che indurrebbero a pensare che sia pronto per la prima squadra, anche se lui in Serie A ci ha già esordito – il 4 aprile 2015 contro il Milan, come ricorda uno dei tatuaggi sul suo corpo.

Con la doppietta rifilata alla Juventus il torneo di La Gumina si chiude con nove centri personali e dodici in totale tenendo conto della scorsa edizione. E su quale sia il più bello non ha dubbi: “La punizione contro l’Inter in semifinale”. E, oltre ai difensori avversari, dribbla pure le domande sul suo destino: “Il mio futuro? Deciderà il Palermo”.

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ultimo aggiornamento: 30-03-2016


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