“Buona domenica signor sindaco, stamani pensavo di non scriverle, ma ho deciso di farlo per quei ragazzini che oggi, non essendosi allenati a causa della chiusura della piscina, parteciperanno comunque alle gare programmate”. Inizia così una lettera indirizzata da Ilaria Caneschi, una nostra lettrice, al sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro.

“Andranno a testa alta, forti di ottenere buoni risultati, ma soprattutto porteranno con loro il nome della loro città, che ingiustamente vuole metterli in un angolo. Ciò non accadrà, perché Viareggio vuole la riapertura immediata della piscina e sarà al fianco dei ragazzi, anziani, disabili, scuole, perché la piscina è un bene e un diritto della città di Viareggio.

“Mi vengono in mente i primi articoli della Costituzione Italiana, dove si dice che ‘l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro’, che ‘la sovranità appartiene al popolo’, che ‘riconosce e garantisce i diritti dell’uomo’ e che ‘è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono lo sviluppo della persona.

“Sono parole meravigliose, scritte – se non sbaglio – nel 1948 e oggi insegnate a scuola ai nostri figli: in seconda media il programma prevede anche questo (informi l’assessore allo sport). Ma vorrei aiutarla a comprendere queste parole, perché capire non basta: bisogna sentirle, toccarle e farle nostre.

“Il lavoro nobilita l’uomo, gli dà dignità, lo fa camminare a testa alta se svolto con onestà, impegno e passione. La piscina dava lavoro, ma si è ben pensato da un giorno all’altro di mettere a casa 40 dipendenti che lavoravano onestamente e con passione. Il lavoro è un diritto dell’uomo, che lo stato deve garantire. I cittadini non sono sudditi non possono e non devono subire, ma devono interagire e collaborare con le istituzioni e qualora non vengano ascoltato hanno il diritto di manifestare il proprio dissenso.

“Il sindaco e la giunta non sono Re Sole. I cittadini vanno ascoltati sempre, non solo dopo che manifestano: ci deve essere apertura da parte di chi amministra.

“Deve venire a sentire anche noi, deve scendere per strada. Ma le facciamo così paura? Guardi che Viareggio è una città che sa amare, riconoscere, premiare: se lei prosegue così non avrà risultati, non lascerà un buon ricordo e spesso è meglio dimettersi da qualsiasi incarico piuttosto che lavorare male. Non mi fraintenda: metta passione in ciò che fa e metta tra i suoi obbiettivi il ricostruire, il creare, il riaprire, il dare vita.

“Essere ascoltati e ricevuti è un nostro diritto.

“I nostri ragazzi. I ragazzi di Viareggio, del sindaco di Viareggio, a cui lei deve restituire il diritto di poter crescere e formarsi. Sa come si forma un ragazzino, che sarà il futuro cittadino?

“Deve essere rispettato perché in questo modo imparerà a rispettare gli altri, deve essere ascoltato senza chiudergli cancelli in faccia, deve essere istruito, deve poter condividere esperienze con gli altri, rapportarsi con gli altri, adulti, compagni, istituzioni. Anche i nostri figli le fanno paura?

“Restituisca la piscina a Viareggio perché lì i nostri ragazzi si formano e crescono. Il suo compito è quello di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che oggi impediscono ai nostri ragazzi, anziani, giovani, studenti, disabili di poter usufruire della piscina, ridare lavoro ai dipendenti e dignità ai viareggini.

“La strada per avere soldi per Carnevale e Pucciniano li ha trovati: faccia altrettanto con la piscina che dovrà riaprire e restare aperta”.

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ultimo aggiornamento: 10-04-2016


Rubati a Vinitaly quadri di artista viareggino

“Svendo anche tu’ ma”. All’ingresso del comune un murales per il sindaco Del Ghingaro