Tre capisaldi, tre obiettivi per rispondere alle esigenze dei titolari di stabilimenti balneari che, in virtù della direttiva europea Bolkestein, potrebbero veder messe all’asta le proprie concessioni demaniali. La proposta di legge “Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime” all’esame delle competenti commissioni in Consiglio regionale (Ambiente e Sviluppo economico), prevede il divieto di sub-concessione delle attività, la preferenza a progetti che puntano alla valorizzazione paesaggistica, il diritto a un indennizzo pari al 90 per cento del valore dell’azienda (così come risulterà da una perizia giurata fatta da un professionista nominato dal Comune e pagato dal concessionario originario), in caso di assegnazione della concessione ad un soggetto diverso dal precedente titolare.

Il testo, illustrato in commissione Sviluppo economico presieduta da Gianni Anselmi (Pd), ha ottenuto il parere secondario favorevole della commissione Ambiente, guidata da Stefano Baccelli (Pd). D’accordo Pd, Sì – Toscana a sinistra, contrario il Movimento 5 stelle, astenuta la Lega.

L’intervento legislativo tocca un tema caldissimo visto l’avvicinarsi della stagione estiva e il rincorrersi di rumors secondo i quali la sentenza della Corte di giustizia europea potrebbe arrivare a maggio, decretando fuorilegge tutti gli stabilimenti balneari italiani. La Bolkestein, disattesa dall’Italia che prima nel 2009 e poi nel 2012 ha disposto la proroga automatica delle concessioni fino al 31 dicembre 2020, prevede infatti la possibilità, anche ad operatori stranieri, di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni demaniali.

Le disposizioni urgenti, già approvate dalla Giunta, puntano a “garantire il rispetto del principio di proporzionalità che impone un corretto bilanciamento tra concorrenza, libertà di stabilimento e tutela degli investimenti”, a “salvaguardare la gestione diretta delle imprese” intese come “elemento identitario e caratterizzante del sistema turistico-balneare della costa”, “valorizzare gli elementi che caratterizzano il paesaggio costiero attraverso la qualificazione dell’offerta”, “assicurare adeguate ed omogenee condizioni di sviluppo per le micro, piccole e medie imprese turistico-ricreative”.

Il testo sostituisce le linee guida che la Regione si era impegnata, con la Finanziaria 2015, ad impartire ai Comuni per l’esercizio delle funzioni. Linee guida che dovranno comunque essere approvate dalla Giunta, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, per l’istruttoria e la valutazione delle istanze per il rilascio di concessioni.

“I criteri individuati nella proposta – ha dichiarato il presidente Baccelli a margine della seduta di martedì 12 aprile – sono di buon senso e trovano un punto di equilibrio tra esigenze normative di concorrenza e valorizzazione del carattere peculiare delle imprese balneari toscane”

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ultimo aggiornamento: 13-04-2016


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