«Dal vicepresidente Pisanelli avrei preferito una risposta più intellettualmente onesta in merito alla questione da me sollevata sugli anatocismi bancari: invece leggo una mix di politichese e informazioni date in modo non del tutto corretto»: ad intervenire è Alberto Pardini, esponente locale di Fratelli d’Italia, in risposta al comunicato stampa del Cda della Fondazione Festival Puccini.

«Innanzi tutto, in base alle informazioni in mio possesso, risulta non corrispondere al vero l’affermazione in cui dice che “chi ha sollevato la questione ha ottenuto solo di far cessare i contributi al festival da parte delle banche interessate”: il Festival Pucciniano risulta esposto con più banche, e fu deciso di attivare la procedura per l’anatocismo bancario solo nei confronti di quelle due che, a causa dello scoperto del fido, avevano già bloccato ogni contributo o apertura di credito nei confronti della Fondazione, questo con l’intento di scendere a trattativa e rientrare nei limiti. Dei due istituti interessati – e ripeto che il mandato ai legali per la procedura è stato dato dalla gestione Mazza, esautorata poi dal Sindaco – uno non si sarebbe nemmeno seduto al tavolo delle trattative, mentre l’altro avrebbe proposto un ribasso del debito di quasi la metà, un mutuo chirografario per il saldo del restante e una sponsorizzazione cospicua per un tot imprecisato di anni. Questo permetterebbe di migliorare la posizione debitoria della Fondazione e rientrare di liquidità. Una liquidità che come Pisanelli dovrebbe ben sapere manca al Pucciniano, perché gli escamotage per far star in piedi il bilancio sono operazioni di carta e non portano soldi, vedi la questione legata ai diritti di superficie bloccata da Osl e Regione, e la storia del Comune di Viareggio lo insegna».

«Apprendo infine con soddisfazione la preoccupazione di Pisanelli per la situazione economico finanziaria del Pucciniano, e proprio per questo lo sollecito a rispondere alle tante domande fatte dal sottoscritto e da altri esponenti politici sulle spese inopportune della gestione Veronesi della Fondazione: dalle assunzioni e contrattualizzazioni non necessarie ai costi delle cause di lavoro perse dovute a capricci del Presidente. Aspetti su cui finora Pisanelli e la Fondazione hanno taciuto e che saranno presto oggetto di attento accertamento».

«Invito infine Pisanelli e l’attuale gestione a velocizzare le pratiche dell’azione anatocistica vista proprio la delicatezza dello stato economico finanziario dell’ente, prossimo al collasso. Da mesi c’è un istituto che vuole transare e un altro a cui dovrebbe essere fatta causa, e sembrerebbe che lo stallo sia proprio in Fondazione, cosa o chi rallenta queste operazioni di cui l’ente ha estremo bisogno?»

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ultimo aggiornamento: 15-04-2016


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