“Irrigazione Versiliana, operazione discutibile con soldi pubblici”

“A volte quando l’erba del vicino è più verde della propria, alcuni sono tentati da commettere atti al limite del lecito o comunque sconclusionati.”

Sostengono questo Rossano Forassiepi e Nicola Conti del PD di Pietrasanta, contestando l’amministrazione comunale: “Di sicuro lo stato di salute del nuovo prato de La Versiliana desta qualche preoccupazione. Se dopo molti mesi dalla semina e se nel mese della maggiore crescita dell’erba lo stato è quello paragonabile ad una savana africana, forse a fine estate di erba se ne vedrà veramente poca.

E qui si lascia libero sfogo agli esperti: terreno troppo sabbioso, cuneo salino, oppure si sta facendo strada l’ipotesi della presenza di un fungo che inesorabilmente sta facendo marcire le radici dell’erba. L’unica cosa sicura al momento è la spesa per questo intervento: oltre 40.000 € di soldi pubblici.

E come la tentazione fece l’uomo ladro, la nostra Amministrazione non si è fatta scappare l’opportunità di pompare acqua dal Canale Allacciante Tonfano, di competenza del Consorzio di bonifica, ed utilizzarla per irrigare l’ex-prato all’inglese.

Su questa azione priva di logica e di razionalità molte sono le cose da segnalare. Innanzitutto che il Comune si è auto-autorizzato in maniera quanto meno discutibile e inusuale tramite la Ordinanza Dirigenziale n. 31 del 21/04/2016, richiedendo contestualmente l’autorizzazione agli Enti competenti.

La determina è stata motivata come contingibile ed urgente, cosa che viene fatta in casi eccezionali di particolare gravità e che quindi stride molto nel caso di irrigazione di un prato. Inoltre in fase di istruttoria per richiedere l’autorizzazione di una derivazione per irrigazione, devono essere presi in considerazione le fasce orarie del prelievo, i metri cubi emunti per verificare il deflusso minimo vitale e soprattutto la qualità dell’acqua.

Secondo l’articolo 166, comma 3 del D.Lgs. 152/06, questa operazione deve essere assoggettata ovviamente al rispetto della disciplina sulla qualità delle acque degli scarichi stabilita dalla parte terza dello stesso decreto (limiti della Tabella 4, allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/06), come scarico che recapita sul suolo, con limiti molto stringenti.

Così facendo l’amministrazione sta completamente bypassando la normativa di settore, abusando del proprio potere, spendendo non si sa bene quanti soldi della comunità per un’operazione discutibile nei metodi e certamente poco efficace, dando inoltre un cattivo esempio ai cittadini, che se attingono acqua da un fosso per irrigare senza permesso vengono multati.

Infine è necessario segnalare che il corso in oggetto, affluente del fosso Fiumetto, è lo stesso che contribuisce allo sforamento dell’escherichiacoli nel nostro mare, causa dei divieti di balneazione, forse si è ritenuto che oltre a irrigare l’acqua del Fiumetto potesse anche concimare. Inoltre la pompa di prelievo è stata posizionata proprio vicino agli argini, dove cioè si accumula il fango “sfuggito” alla depurazione.

Detto questo la stessa Amministrazione che ci ha abituato a comunicazioni per la sostituzione di una panchina, si è dimenticata questa volta di segnalare ai cittadini l’imminente irrigazione con acqua dalle caratteristiche qualitative dubbie. L’effetto aerosol degli irrigatori può generare rischio per i fruitori del parco, così come la fruizione del prato immediatamente dopo all’irrigazione.”

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(foto Marco Pomella)

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