«Il Parco è una risorsa importantissima ma per essere realmente un valore assoluto per la città c’è necessità di una migliore integrazione con il tessuto economico e commerciale della Darsena e di Torre del Lago».
Confcommercio Viareggio torna a ribadire con forza la necessità di un punto di equilibrio tra le attività ed il Parco di Massaciuccoli- San Rossore-Migliarino.
«La nostra è una posizione che abbiamo già espressa in più occasioni, a partire dal consiglio comunale aperto sul commercio di due anni e mezzo fa, e rimaniamo convinti che sia fondamentale trovare un punto di incontro tra le esigenze di tutti i soggetti coinvolti.
Ferma restando la legittimità dei vincoli per la tutela delle specie presenti nell’area protetta e dei relativi controlli, che non è qui in discussione, è però opportuno ridefinire le regole di convivenza tra le attività commerciali e l’Ente Parco ed il relativo Regolamento d’uso, evitando di assistere ogni anno al consueto iter di contenziosi e malintesi, che spesso sfociano in sanzioni e ricorsi senza che ne derivi beneficio per alcuno».
«Tutte le parti coinvolte devono quindi dialogare per risolvere le complesse problematiche in campo, che tante ricadute negative hanno sul turismo durante la stagione estiva, ma non solo. Non c’è dubbio infatti che l’argomento presenti molti nodi da sciogliere, ma al tempo stesso restiamo fiduciosi del fatto che solo attraverso il dialogo sia possibile cercare e trovare una soluzione condivisa.
I vari tipi di turismo che si possono trovare in Darsena e a Torre del Lago sono risorse di fondamentale importanza per lo sviluppo economico e sociale dell’intera zona e si tratta di risorse che non possono andare disperse; parimenti non si possono ovviamente trascurare gli aspetti assolutamente fondamentali della salvaguardia ambientale.
Ecco perché come Confcommercio ritieniamo non più differibile una concertazione tra Ente Parco, enti pubblici competenti ed associazioni di categoria, al fine di affrontare insieme un aggiornamento della normativa e risolvere definitivamente ogni aspetto controverso in materia.
In caso contrario, nell’interesse delle imprese delle Marine e delle centinaia di posti di lavoro che esse garantiscono, rimane pur sempre l’alternativa di uscire dall’ente Parco, soluzione sulla quale sarebbe opportuno cominciare a riflettere».
