“L’arte di vincere si apprende nelle sconfitte”. Stefano Santini, allenatore del Viareggio Beach Soccer, sentì pronunciare questa massima di Simón Bolivar quattro anni fa, in un autogrill al rientro da Terracina dopo la prima, storica finale scudetto. E in effetti i bianconeri hanno imparato qualcosa dalle delusioni degli anni passati, mettendo le mani sull’Euro Winners Cup e sulla Coppa Italia e giganteggiando nella tappa della Serie A conclusasi oggi in casa, davanti a un pubblico che mai era stato così caloroso e vicino.

“Se non sbaglio, con oggi abbiamo giocato la quindicesima partita nel giro di un mese. E le abbiamo vinte tutte”, sottolinea Santini con un pizzico di giustificato orgoglio. “Arrivare in fondo non è stato facile e abbiamo dovuto stringere i denti nella partita più difficile, quella contro la Lazio: sapevamo che ci avrebbero messo in difficoltà, hanno un ottimo organico”.

Proprio perché sofferta è stata la vittoria più bella della tappa viareggina: “Sì, è stato un insieme di elementi. Mi sento di dire che oggi ha vinto la città di Viareggio: abbiamo giocato davanti a un pubblico meraviglioso, squadre come Pisa, Livorno e la Lazio stessa hanno tanti viareggini emersi nel torneo dedicato a Matteo Valenti, abbiamo manifestato il ‘no’ alla prescrizione per la strage di Viareggio… E poi ci sono i nostri magnifici bimbi della beach academy: sono tantissimi e tutti vogliosi di imparare”.

Santini, poi, ripensa a quella frase. E riconosce che i giocatori “e anche il prezioso staff di collaboratori” sono maturati. “Quando è nato il Viareggio Beach Soccer conoscevamo benissimo la teoria di questo sport, ma dovevamo fare tanta pratica. Questa è una disciplina che richiede un’ottima condizione fisica e anche mentale: ai mieri ragazzi chiedo sempre di dare tutto fino in fondo. E quando giochiamo al 100% possiamo perdere davvero con pochi avversari”.

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ultimo aggiornamento: 19-06-2016


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