“Tradizionalmente, al melodramma operistico si possono concedere eccessi, ma il colpo di scena così teatrale allestito del maestro Alberto Veronesi è apparso davvero fuori luogo”. Lo scrive Francesco Speroni, candidato con il centrodestra alle ultime elezioni amministrative a Seravezza che però parla a titolo personale in qualità di “Ex lavoratore del Festival Pucciniano nonché incallito melomane”.

“Come oramai tutti sanno, il Nostro, proprio nel bel mezzo dello spettacolo, ‎ha polemicamente interrotto la rappresentazione abbandonando il podio dal quale stava dirigendo un’opera al Festival Pucciniano di Torre del Lago. Prima di andarsene, rivolgendosi al pubblico ha ‎evocato, in ordine sparso e un po’ confuso, minacce per la democrazia, l’attentato terroristico a Nizza e la legittimità (per altro non vera, ma forse qui aspirava ad essere sarcastico) dell’elezione di Del Ghingaro a sindaco di Viareggio: un calderone di fatti e circostanze che – a suo dire – gli impedivano di continuare a dirigere.

“Mentre sul podio si avvicendava un anonimo maestro sostituto (che per la gioia dei melomani ha concluso l’opera dirigendo meglio di lui) il pubblico del Pucciniano ha sonoramente fischiato Veronesi mentre questi si allontanava sdegnato.

“Capisco – e gli sono umanamente vicino – quanto egli soffra dell’ingiusto e forse inevitabile destino dei figli di padri celebri – ‎l’oncologo Umberto Veronesi in questo caso – per cu‎i attorno al nostro malinconico musicista s’addensa plumbeo l’eterno sospetto di una carriera favorita forse più dal cognome che porta che non dalla bacchetta da direttore d’orchestra che impugna, ma c’è una cosa che proprio non posso tollerare: fingere un’improbabile “verginità”.

“Il maestro Alberto Veronesi orbita al Pucciniano da diciassette anni. Anch’io, in passato, ho avuto modo di lavorare al celebre festival per diversi anni. Ora come allora, su questo evento c’è il cappello sciagurato della politica. È il Comune di Viareggio a fare e disfare, a nominare e rimuovere. È sempre stato così, ma sembra che Veronesi se ne accorga solo ora e la cosa mi sorprende alquanto.

“Nel corso di questi anni sono stati silurati fior di artisti e professionisti che avevano fatto del loro meglio per la riuscita del Festival‎. Ed erano quasi sempre siluramenti di matrice politica. Cos’ha fatto per tutto questo tempo il nostro maestro? Si è voltato dall’altra parte fingendo di non vedere? Penso, solo per fare un esempio, alla bravissima direttrice del coro dei bambini Susanna Altemura, la quale ha dato letteralmente l’anima per la musica di Puccini e per il Festival, ma nonostante questo è stata messa alla porta senza troppi riguardi dopo lunghi anni di onoratissimo servizio; e questo solo perché la politica un giorno ha detto: fuori l’Altemura dentro qualcun altro. Ed il nostro tormentato direttore d’orchestra dov’era in quell’occasione? Pare quasi che egli si sia accorto che il Festival Pucciniano è manovrato dalla politica solo perché questa volta nel mirino c’è finito lui.
Che stecca, caro maestro Veronesi.

“È davvero imbarazzante per un direttore d’orchestra sbagliare così il tempo del proprio finale. A molti melomani è sembrata una fuga conseguente ad una lunga e profittevole toccata. Sono comunque certo che non le saranno fatte mancare occasioni per un nuovo da capo.‎ Altrove, probabilmente.

“I miei ossequi a lei ed al suo augusto genitore”.

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ultimo aggiornamento: 17-07-2016


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