In un clima di commozione si è svolta la Cerimonia per il conferimento delle onorificenze di Giusti tra le Nazioni alle famiglie alla memoria di Giuseppe Mansueto Rossi e Maria Rossi, Mario Lucchesi e Don Innocenzo Lazzeri già insignito di Medaglia d’oro al Valor civile per aver offerto inutilmente la sua vita al posto di quella dei suoi parrocchiani sulla piazza della Chiesa di Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto 1944.

Giusti tra le Nazioni è il più alto riconoscimento civile che lo Stato di Israele concede a chi ha salvato la vita ad almeno un ebreo durante la Shoah. Tra i circa cinquecento Giusti italiani oggi figurano anche i nomi di coloro che, a rischio della vita, nascosero tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944 prima della Liberazione la famiglia Sraffa che da Pisa si era trasferita a Fiumetto a Marina di Pietrasanta sulle montagne della Versilia per sfuggire alla persecuzione che dopo la ricostituzione della Repubblica Sociale Italiana seguita all’armistizio dell’8 settembre e alla liberazione di Mussolini, assunse i caratteri di una vera e propria caccia: nascondere un ebreo significa mettere a repentaglio la propria vita.

La signora Rossi per i genitori
La signora Rossi per i genitori

Il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha espresso soddisfazione per il conferimento della medaglia a questi Giusti che non solo dimostrarono capacità di accoglienza, ma anche coraggio ed umanità in un momento in cui era difficile anche riuscire a trovare da mangiare: “Bisogna ringraziare queste persone”, ha detto il primo cittadino di Stazzema, “per le loro azioni di coraggio e di umanità”. La famiglia Sraffa, Aldo Sraffa, la moglie Felicina e le due figlie Franca e Donatella, trovarono accoglienz anella Canonica della Chiesa di Farnocchia da Don Innocenzo Lazzeri fino all dicembre 1943.

Divo Lazzeri ritira per Don Innocenzo
Divo Lazzeri ritira per Don Innocenzo

Poi il dottor Lucchesi consigliò alla famiglia di trasferirsi a Greppolungo attorno all’8 dicembre, dove abitarono presso la famiglia Pieroni sino al febbraio quando si trasferirono per una notte a casa del dottor Lucchesi a Castiglione Garfagnana per poi giungere a San Pellegrino in Alpe dove gli Sraffa ebbero la fortuna di incontrare i coniugi Maria e Giuseppe Mansueto Rossi.

La figlia di Mario Lucchesi
La figlia di Mario Lucchesi

Ad inquadrare il periodo storico è stato il Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, prof. Gianluca Fulvetti: “In mezzo a tanti ingiusti”, ha commentato Fulvetti, “vi furono anche tanti Giusti le cui storie spesso non conosciamo: ricordare e conoscere queste vicende, invece, contribuisce a rendere la memoria viva”. La prima assistente dell’Ambasciata di Israele, Sara Gilad, ha letto le motivazioni del conferimento da parte dello Yad Vashem, riconoscendo che si tratto di un vero e proprio salvataggio meritevole della più alta onorificenza civile dello Stato di Israele e ricordando come il nome dei Giusti sarà per sempre inciso nella stele d’onore nel Giardino dei Giusti.

“Nessuno di loro si fregiò, ha commentato la prima assistente dell’ambasciata di Israele, Sara Gilad, “mai del titolo di eroi, ma Giuseppe Mansueto Rossi e Maria Rossi, Mario Lucchesi e Don Innocenzo Lazzeri lo furono nei fatti. In quell’ora di fronte alla macchian di sterminio nazista, nel momento più buio dell’Umanità, vi furono degli spiragli di luce delle singole persone, rette e virtuose, che nel pieno del male assoluto, hanno mostrato l’umanità nella forma più nobile, tendendo la mano ad un altro essere umano”.

A ritirare le onorificenze il nipote di Don Innocenzo, Divo Lazzeri, la signora Valentina Lucchesi per il dottor Lucchesi, e la signora Franca Rossi per i coniugi Rossi. Presente la Signora Franca Sraffa testimone della vicenda, salvata da questi Giusti che sono stati premiati.

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