“Io credo che ovviamente questi grandi eventi sono sempre a rischio. Credo però che mettere in discussione un grande evento perchè c’è il rischio di infiltrazione mafiosa o di presenza della corruzione sia oggettivamente sbagliato”.

Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente Autorità nazionale anticorruzione a margine dell’incontro organizzato al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta commentando le parole del vicepresidente della Camera Roberto Giacchetti riguardo le olimpiadi 2024 a Roma. “Un Paese deve, come giustamente dice Giacchetti, considerare il rischio che c’è e mettere in campo prima tutti gli strumenti che evitano che questi fenomeni si verifichini, come è accaduto con Expo, ma con Expo è accaduto dopo”.

(Foto: Vt)
(Foto: Vt)

“Penso che gli effetti indiretti della corruzione incidano tantissimo su tante persone che nulla hanno a che vedere con la corruzione. Concordo assolutamente con l’analisi di Di Maio”.

Cantone ha commentato così le parole dell’onorevole M5S Luigi di Maio che aveva affermato che “la corruzione uccide il merito, e l’assenza di merito uccide l’entusiasmo”.

“Gli effetti indiretti della corruzione – ha aggiunto Cantone – riguardano tutti i cittadini, riguardano il merito, riguarda l’entusiasmo, riguarda la possibilità per i giovani di trovare sistemazioni adeguate. Quindi è una analisi che condivido”.

La corruzione in Italia ammonta a 60 miliardi di euro? Questi 60 miliardi sono inventati di sana pianta, è una leggenda metropolitana. Il fondo Monetario Internazionale disse che in una serie di Paesi la corruzione poteva arrivare al 3% del Pil e si disse che se in Italia la corruzione fosse il 3% sarebbe di 60 miliardi. E’ come dire che la mia nonna con le ruote sarebbe una autovettura”.

“Io critico – ha spiegato Cantone – le cifre lanciate, non sminuiscono certo il dato. Anzi, non escludo che se si considerassero anche gli effetti indiretti della corruzione il valore sarebbe anche maggiore. Il problema serio è che queste cifre vengono lanciate, a volte diventano addirittura dogmi acritici, e danno una immagine del Paese come di un Paese in cui non c’è più nulla da fare, e questo non è assolutamente vero”.

cantone

“Io stimo quanto ha fatto da Davigo come pubblico ministero, e quanto ha fatto da magistrato in Cassazione. Credo però che Davigo è espressione di una certa idea di magistratura che non mi trova d ‘accordo”.

“Io sono iscritto all’associazione nazionale magistrati, quella è anche casa mia. Credo molto nella sua attività associativa. Mi sarei aspettato però dall’associazione nazionale magistrati parole forti su quanto sta emergendo in alcuni uffici giudiziari. Ci sono uffici minori, che non sono quelli di Roma o Milano, che non hanno dato prova di massima trasparenza. Una magistratura che, giustamente, attacca e incalza la politica, deve avere attenzione anche al suo interno. Il rischio di trovare la pagliuzza nell’occhio degli altri è un vizio tipicamente italiano. Non è il caso della magistratura: sono certo che la maggior parte dei magistrati fa bene proprio dovere, e che la maggior parte degli uffici giudiziari sono capaci anche di raggiungere risultati che altri paesi ci invidiano. Forse però – ha concluso Cantone – quando si verificano alcune distorsioni bisognerebbe avere il coraggio di dirlo, per non dare impressione essere troppo autoreferenziali.

“Nel 2020 scadrà il mio mandato e tornerò a fare il magistrato”.

“Un mio ipotetico rinnovo – ha spiegato – non è possibile. L’indipendenza di una Autorità sta nella sua capitacità di essere, appunto, persona libera. Una ipotesi di rinnovo potrebbe spingere una Autorità ad agire per piacere, e non per dovere. Lìimpossibilità di rinnovo è una garanzia dell’indipendenza della stessa autorità. Non si può né rinnovare il mio mandato, ne è possibile che io ricopra un ruolo in un’altra autorità indipendente, a garanzia dell’indipendenza appunto”.

(Visitato 338 volte, 1 visite oggi)

Ultimo appuntamento con gli eventi a Vittoria Apuana

“Serata Giovani” a Seravezza