Due giorni al mare, a Torre del Lago. Una mini vacanza per sfuggire al caldo opprimente della metropoli. E la scelta di portare con sé due mountain bike. Legate ad un palo e rubate. Enrico Goglio è l’ennesima vittima di furti di biciclette, triste abitudine con cui Viareggio e la frazione torrelaghese fanno ormai i conti da tempo.

“Pochi giorni fa – racconta -, esattamente il 23 e 24 agosto, decido con mia figlia Erika di fare una toccata-e-fuga al mare di fine estate, mare che per noi milanesi rimane spesso una meta un po’ ostica da raggiungere.

Chi al mare ci vive non potrà mai capire la frustrazione di chi, adorandolo, riesce a vederlo (forse) una volta all’anno, in ferie e a costo di trasferte fantozziane.

Scegliamo la Versilia di cui io sono innamorato, pernottiamo in uno dei campeggi di Torre del Lago, dove son stato già in passato e, il mattino del 24, ci dirigiamo al mare in bicicletta.

Tutto molto easy e low cost. Lego entrambe le bici con un lucchetto a cavo di generosa sezione, stando bene attento a prendere il telaio di entrambe e l’occhiello d’acciaio degli appositi portabici di cemento posizionati in fondo al Viale Europa.

Conosco la zona e so che è tristemente famosa da anni per i continui furti di biciclette, che vengono tranquillamente portati a termine in pieno giorno, regolarmente, tutti i giorni.

La cosa è risaputa anche fuori dalla Versilia.

Anche il web è strapieno di articoli, di segnalazioni, di associazioni di ciclisti e amatori che avvisano… tutto inutile.

Stupisce semmai il perseverare della cosa e l’impunità dei ladri.

Il campeggio dispone addirittura di un foglio di istruzioni, da mostrare a tutti gli ospiti, che illustra il comportamento da tenere nel caso di uso di biciclette.

Le istruzioni raccomandano di non abbandonare mai per un istante le biciclette, tantomeno se belle o anche solo discrete (per mentalità gli stranieri usano solo bici molto belle); scongiurano addirittura di recarsi in spiaggia, offrono parcheggi custoditi convenzionati a 1 solo euro al giorno presso bar, ecc. ecc.

Peccato che a noi, forse perché arrivati un po’ tardi (verso le 20), queste istruzioni non siano state date…

Ho saputo della loro esistenza solo dopo il furto.

Già, perché come ormai avrete capito, le mie due MTB, una discreta e l’altra un po’ bellina (non specialistiche, per carità: valore stimato, da nuove, una sui 350 e l’altra sui 700 €) hanno preso il volo.

Al nostro ritorno non c’erano semplicemente più.

Quindi ritorno a piedi sul Viale dei Tigli, dove avevo lasciato la macchina, parcheggiata fuori dal Camping Europa e triste ritorno a Milano.

Vantaggi? Ho risparmiato tempo e fatica di dover caricare le bici in auto.

Per diversi motivi (la stazione locale dei carabinieri chiudeva alle 17.30, io ho chiamato alle 17.15 circa; poi rientrato a casa, per motivi di lavoro) ho potuto presentare solo ieri, 29 agosto, la giusta denuncia ai Carabinieri.

 

Perché la denuncia, da tanti ritenuta inutile?

Quanti hanno suggerito di rassegnarmi, e forse la ragione sta dalla loro parte…

So benissimo che esistono problemi ben più gravi, so perfettamente che nessuno si muoverà per due bici, e sono consapevole che la possibilità di ritrovarle è forse di una su un milione, ma credo con fermezza allo scopo sociale della denuncia: se nessuno denuncia più nulla perché sfiduciato, poi ci tocca ascoltare servizi giornalistici (mi ci metto dentro anch’io) che sbandierano con toni trionfalistici statistiche sulla diminuzione dei crimini, sulla maggior sicurezza del territorio e vaccate simili (mi si passi l’elegante francesismo).

Ci viene raccontato che furti e crimini diminuiscono mentre in realtà i cittadini non sporgono più denuncia, convinti della non utilità della cosa.

Quindi le statistiche restituiscono valori completamente sballati, ma utili per far credere che le cose vanno meglio.

Gli stessi carabinieri, al telefono, hanno raccomandato di denunciare il fatto per gli stessi motivi.

Infine, dovesse mai capitare che viene scoperto un deposito di merce rubata, in assenza di denunce, come diavolo potranno mai le Forze dell’Ordine a rintracciare i proprietari?

Un’ultima considerazione: tutti sanno tutto, vigili, carabinieri, amministratori locali, gestori dei campeggi, compresi i gestori dei locali a pochi metri dalle zone dei furti, i gestori del chiosco dei panini praticamente attaccato, tutti vedono tutto e… nessuno vede e/o dice e fa niente??

Paura? Abitudine? Rassegnazione? O magari altro?

Amo comunque la Versilia”.

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furto mountain-bike

ultimo aggiornamento: 30-08-2016


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