“I nostri operai erano già pronti, come promesso, e sono pronti in qualsiasi momento ad alzare la paratia che divide il Fosso Farabola dal mare: ciò al fine di creare un habitat incompatibile con la sopravvivenza delle alghe presenti”. Così il presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, in merito alla vicenda delle alghe presenti sul Fosso Farabola.

“La paratia, è bene ricordarlo, resta abbassata durante la stagione irrigua per impedire l’ingresso di acqua salata, quando quindi gli agricoltori emungono acqua dal rio per assicurare l’approvvigionamento d’acqua dolce per le proprie colture; mentre resta alzata per tutto il resto dell’anno, quando si assiste al fenomeno naturale della risalita dell’acqua marina nell’alveo del fosso. Visto che la stagione irrigua è praticamente finita, si tratta quindi di anticipare tale processo di circa quindici giorni. La nostra disponibilità è stata prontamente e ufficialmente comunicata ad ARPAT per ottenere il loro via libera definitivo: l’Agenzia Regionale si è però riservata un ulteriore approfondimento sulla questione, annunciandoci che ci comunicherà l’esito nei prossimi giorni.

“In una nota ufficiale – spiega Ridolfi – l’ARPAT ha infatti scritto al Consorzio che ‘si ritiene opportuno valutare le operazioni di apertura della paratoia e di immissione di acqua salina nel canale Burlamacca e Farabola alla luce dei risultati dei monitoraggi, che continueranno anche nei prossimi giorni’”.

Per affrontare la criticità, sabato scorso l’Ente consortile ha convocato un vertice urgente alla propria sede della Migliarina, convocando Comune di Viareggio, ARPAT e SEA risorse. Al tavolo di lavoro, a cui si è presentato l’Ente comunale (l’ARPAT ha invece fatto pervenire delle proprie considerazioni scritte) era stato deciso di approfittare dell’alta marea che, con la paratoia abbassata, avrebbe spinto naturalmente l’acqua di mare nel fosso, e procedere così alla conclusione dell’abnorme fioritura algale registrata. Proprio ARPAT, infatti, aveva specificato che siamo di fronte a “organismi di acqua dolce, che se entrano in contatto con acque marine o di transizione, non sono in grado di sopravvivere”.

“Il Consorzio è pronto, come da accordo con il Comune di Viareggio – evidenzia Ridolfi – possiamo procedere sulla strada prospettata in qualsiasi momento, approfittando delle periodiche fasi di alta marea. Restiamo quindi in attesa di ARPAT e del loro monitoraggi: per quanto ci riguarda, confidiamo di essere messi nelle condizioni di attivarci prima possibile per risolvere il problema”.

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ultimo aggiornamento: 06-09-2016


Via le alghe dal Fosso Farabola

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