16 anni. La condanna più alta richiesta dai Pm di Lucca al processo sulla strage di Viareggio è per Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e attuale ad di Finmeccanica. Nominato cavaliere del lavoro dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva definito il 29 giugno come “uno spiacevole incidente”.
I pm Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino hanno poi chiesto 15 anni per Michele Mario Elia, ex ad e membro della direzione tecnica di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana); 9 anni per i dirigenti Salvatore Andronico e Mario Castaldo (Trenitalia Cargo), Giovanni Costa e Giorgio Di Marco (Rfi); 5 anni per Calogero Di Venuta (Rfi Firenze). Richiesta invece l’assoluzione per Andreas Barth dell’officina Jugenthal Waggon di Hannover e Andreas Carlsson responsabile di stabilimento Jugenthal Waggon Hannover.
Per l’accusa, il deragliamento del treno che provocò 32 morti sarebbe stato evitato se fossero state rispettate le regole di sicurezza e i controlli programmati non solo sul convoglio, ma anche sulla rete ferroviaria.
Le reazioni Marco Piagentini, presidente dell’Associazione ‘Il mondo che vorrei’, a nome dei familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009, ha dichiarato di non essere “ne’ meravigliato ne’ nello stesso tempo entusiasta” insieme ai familiari delle richieste di condanna fatte oggi dal pubblico ministero al processo di Lucca sul disastro ferroviario.
“Ci aspettavamo richieste di condanne piuttosto pesanti visto il lavoro fatto dalla procura di Lucca, che ringraziamo – ha commentato Piagentini – però purtroppo siamo nello stesso tempo amareggiati perchè alcuni reati cadranno in prescrizione, vanificando tutti questi sforzi”. “Un’altra anomalia del nostro Paese – ha fatto notare – che Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato delle Ferrovie, la cui richiesta di condanna 16 anni, stamani era a ritirare un premio al Quirinale, a Roma, nella sua nuova veste di amministratore di Finmeccanica. Questa la contrapposizione che solo nel nostro Paese può avvenire”.
Le reazioni / 2
“La conclusione delle indagini della procura di Viareggio conferma un quadro accusatorio gravissimo che era sotto gli occhi di tutti da anni. La strage di Viareggio non è stato un incidente qualsiasi, è stata causata da responsabilità precise. Chi ha sbagliato paghi. Ma siamo ben consapevoli che la prescrizione è in agguato. Che a dicembre tutto potrà finire in una terribile ingiustizia per le famiglie delle 32 vittime. Da tempo noi del Movimento 5 Stelle chiediamo agli imputati, e soprattutto all’ingegner Mauro Moretti, figura apicale di Fs prima e di Finmeccanica oggi, di rinunciare alla prescrizione. Lo sostengono i parlamentari del M5S che sulla strage di Viareggio stanno lavorando “affinchè possa essere fatta giustizia, a tutti i livelli”.
Al Senato infatti è stata presentata una mozione a prima firma Sara Paglini, “proprio per togliere il cavalierato a Moretti, mozione mai calendarizzata fino ad oggi”. “Alla Camera si sta lavorando incessantemente affinchè venga approvata la legge per l’istituzione di una commissione di indagine, a prima firma Diego De Lorenzis”.
“La mozione pentastellata presentata al consiglio regionale di Firenze, invece, è stata approvata all’unanimità a luglio: nel testo si chiedeva appunto che il titolo di Cavaliere del lavoro, affidato appena 11 mesi dopo la strage a Mauro Moretti, gli venga evocato.
Adesso la parola spetta al governo, al presidente della Repubblica ma anche al Parlamento”, dicono i senatori e i deputati M5S delle Commissioni Giustizia e Trasporti. “Non è possibile che una strage così grave resti impunita”. Siamo oltremodo preoccupati anche per la sicurezza ferroviaria – commenta Diego De Lorenzis capogruppo in commissione trasporti alla Camera – l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria deve dirci assolutamente se i sistemi ant-isvio su cui Trenitalia aveva fatto indagini di mercato tempo fa sono stati effettivamente montati sui treni merci. Affinchè un’altra Viareggio non accada più”.