A Pietrasanta 10mila tonnellate annue di rifiuti non recuperabili nel 2014 contro le attuali 4.680. Tradotto: -54% di scarto indifferenziato da conferire in discarica. L’amministrazione comunale di Pietrasanta ha annunciato il traguardo raggiunto in meno di 2 anni. Il dato eccezionale è stato diffuso dal vicesindaco Daniele Mazzoni, supportato nell’analisi dall’assessore all’Ambiente, Simone Tartarini, dal direttore di Ersu, Walter Bresciani Gatti e dal consigliere comunale Alessandro Ronchi.

Molte le azioni messe in campo dall’amministrazione comunale per ottenere questo risultato, dalla presenza sul territorio per risolvere problematiche degli utenti a controlli e sanzioni nei casi di mancata differenziazione dei rifiuti. Determinante la riduzione dell’indifferenziato prodotto dagli stabilimenti balneari che, nel 2016, ha registrato un calo del 26% rispetto all’anno precedente, complici anche le contravvenzioni elevate dalla polizia municipale in piena stagione. I vigili urbani, accompagnati dal vicesindaco e dal direttore Ersu, hanno presidiato tutta la Marina emettendo tra luglio e agosto 55 verbali da 450 euro ciascuno, a carico di 30 bagni, 17 hotel, 5 bar-ristoranti e 3 residenze turistico alberghiere. Anche grazie a quest’azione centinaia di tonnellate d’indifferenziato si sono convertite in frazioni differenziate con record su umido e multimateriale.

“E’ stato spiacevole dover sanzionare gli operatori – ha detto il vicesindaco Mazzoni – ma i comportamenti indisciplinati di pochi, reiteratamente avvertiti dei controlli, costano cari a tutta la comunità. L’esito ottenuto ci consente già di lavorare sul bilancio 2017 per un ulteriore riduzione della Tari, dopo quella tra il 7 e il 10% applicata lo scorso anno. Devo ringraziare il personale di Ersu per aver contribuito, anche con segnalazioni tempestive, a questo importante obiettivo. La coordinatrice del servizio Brunella Pellicciotti e il responsabile Tiziano Garibaldi hanno fatto un grandissimo lavoro. Nei prossimi mesi pianificheremo controlli, preceduti da incontri informativi con le categorie economiche anche sul centro storico e sul resto del territorio comunale”.

La nuova “mission” è portare il rifiuto indifferenziato sotto le 4mila tonnellate nei prossimi 12 mesi, con una produzione pro-capite che, per un comune a forte vocazione turistica, sarebbe incredibilmente virtuosa. “Da inizio 2017 – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Simone Tartarini – Pietrasanta dirà addio ai cassonetti della spazzatura. Estenderemo la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, facendola diventare obbligatoria anche in spiaggia. Studieremo soluzioni alternative per le zone dove non è possibile effettuare la raccolta a domicilio”.

Le frazioni rappresentano le aree di criticità su cui lavorare per erodere altri punti percentuale alla quota d’indifferenziato. Vallecchia Vecchia, Solaio e Vitoio, Valdicastello, Capezzano e Capriglia, con poco più di mille abitanti in tutto, producono da sole il 22% del rifiuto non recuperabile di tutto il territorio comunale. “Una cifra folle – l’ha definita il vicesindaco Mazzoni – Da gennaio allargheremo il porta a porta anche a Vallecchia Vecchia, Vitoio e Solaio. A Valdicastello faremo partire la raccolta a domicilio fino alla chiesa, mentre nella parte alta del paese collocheremo un centro di raccolta. Valdicatsello è frequentata anche dai furbetti che si muovono da altre parti della città per eludere la raccolta differenziata. A Capezzano e Capriglia utilizzeremo il porta a porta di prossimità, secondo un piano che stiamo vagliando”.

Ottimi riscontri arrivano dai centri di raccolta. “L’impianto di via Ponte Nuovo destinato al verde – ha chiarito il direttore di Ersu, Bresciani Gatti – registra attualmente tra i 200 e i 300 accessi giornalieri, quello di via Olmi almeno un centinaio. Sono dati incoraggianti, che ci spingono a puntare anche sui centri di raccolta temporanei, come quello estivo di Motrone che, nell’ultima stagione, ha funzionato benissimo”.

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