“Mentre da una parte c’è chi prova a dare risposte concrete al problema delle residenze in questa città, dall’altra parte c’è chi usa e abusa della burocrazia per bloccare processi di integrazione e di ripresa dei diritti. Questo è quanto succede oggi a Viareggio”. Lo scrive Alessandro Ravenna, presidente del Cantiere Sociale Versiliese.

“Come Cantiere Sociale ci eravamo resi disponibili per dare i domicili all’interno dell’ex INAPLI ma questa possibilità ci è stata negata, per sopperire all’assenza di politiche sociali e meccanismi burocratici che non permettono a persone che vivono sul territorio di fruire a necessità di vitale importanza come ad esempio la possibilità di fruire di un servizio medico o addirittura alla possibilità di riscossione della pensione.

“Ci chiediamo allora del perché tempi indietro le residenze potevano essere dati come nell’esempio dei senza tetto in via dei Vageri e ad oggi invece questo “servizio” non sia più utilizzabile da parte di chi vive una situazione di disagio reale, e che blocca di fatto l’accesso a tutta una serie di diritti imprescindibili e che gettano le persone sempre più in un limbo dal quale è difficile uscire.

“Ci chiediamo come la macchina della burocrazia possa scavalcare persino la dignità delle persone e davanti alla richiesta d’aiuto questi risultino sordi. .

“La domanda che ci facciamo è chiara e precisa, e la poniamo direttamente agli uffici di competenza del comune di Viareggio, nello specifico quelli dell’anagrafe: perché non c’è la possibilità di poter richiedere le residenze in via dei Vageri? Quali sono i requisiti che permettono di poter accedere a questo servizio?

“Noi continueremo la nostra lotta a fianco di chi con questo diritto vuole sollevarsi da uno stato di passività, di chi vuole diritti ma trova burocrati, di chi non ci sta e vuole vivere e non sopravvivere”.

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ultimo aggiornamento: 04-11-2016


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