Nella mattinata odierna, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione a 4 misure cautelari personali in carcere nei confronti di altrettanti soggetti (T.R. di anni 62 – L.P. di anni 39 – G.G. di anni 60 – L.E. di anni 52 anni) responsabili dei delitti di frode fiscale e bancarotta fraudolenta, nonché effettuate – con l’ausilio di altri Reparti del Corpo – 17 perquisizioni domiciliari nei confronti di persone fisiche e giuridiche ubicate nelle provincie di Firenze, Napoli, Parma, Verona, Viareggio e Pistoia. Tra gli arrestati, 3 sono radicati nella provincia di Napoli (tra cui 1 commercialista) mentre il quarto, risultato essere l’ideatore ed organizzatore della truffa scoperta dalle Fiamme Gialle, è residente in Firenze. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dal GIP presso il Tribunale di Firenze, dott.ssa Erminia Bagnoli, su richiesta della locale Autorità Giudiziaria inquirente diretta dal Procuratore Capo – dott. Giuseppe Creazzo, e scaturiscono da un’articolata indagine avviata nel 2013 dai Finanzieri della Tenenza di Pontassieve che hanno agito sotto le direttive dei Sost. Proc. Christine von Borries e Concetta Gintoli. Nel dettaglio, gli accertamenti di natura economico-finanziaria eseguiti dalle Fiamme Gialle – che hanno preso l’avvio dagli esiti di un’attività di verifica fiscale eseguita nei confronti di una società cooperativa (Blu Coop. Soc. Coop.) avente sede in Figline Valdarno – hanno riguardato una società (General Service Spa), con sede in Firenze (nonché avente uffici operativi dislocati in Roma, Milano e Mogliano Veneto (TV), leader nel settore dei servizi di pulizia e facchinaggio la quale era riuscita ad aggiudicarsi molteplici contratti di appalto, praticando prezzi particolarmente concorrenziali; i lavori venivano, quindi, da quest’ultima sub-appaltati ad una “galassia” di altre imprese (in totale 38 ed aventi quasi tutte la caratteristica di essere denominate con termini marinareschi) che non versavano alcuna imposta all’Erario ed omettevano sistematicamente il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore del personale dipendente. Le stesse erano amministrate da soggetti prestanome e, in taluni casi, anche da persone aventi false identità che, dopo aver accumulato rilevantissimi debiti fiscali e contributivi, trasferivano la propria sede nel Napoletano facendo perdere così le proprie tracce fallendo o cessando l’attività. Complessivamente, i soggetti indagati, per i quali l’Autorità Giudiziaria ha riconosciuto l’aggravante del reato dell’associazione per delinquere, sono 15, mentre la frode fiscale accertata è stata quantificata pari a circa € 107.000.000. I provvedimenti eseguiti in data odierna hanno riguardato anche il sequestro cautelare di immobili, automezzi, quote societarie e denaro contante nella disponibilità dei responsabili per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro.

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