“Il 12 ottobre scorso la Fondazione Terre Medicee ha pubblicato l’avviso e il capitolato speciale per una indagine di mercato per servizio attività di informazione della Fondazione Terre Medicee, aggiungendo 3 giorni dopo il disciplinare di gara. Scadenza il giorno 28 ottobre.
In pochi l’hanno saputo. Ci risulta che la pubblicazione sia avvenuta nella sola sezione trasparenza del sito web della Fondazione: nessun articolo sulla stampa locale, nessun avviso all’ordine, nessuna altra forma di pubblicità”.

Lo scrivono dal Patto Civico Seravezza per quanto riguarda il  bando per l’assegnazione dell’incarico per l’ufficio stampa della Fondazione Terre Medicee di Seravezza.
“Il 31 ottobre i nostri Consiglieri Andrea Giorgi e Vanessa Greco hanno scritto al Presidente e al Direttore della Fondazione per chiedere di non procedere all’aggiudicazione, ritirare il bando e di ripubblicarlo con la dovuta pubblicità. Sono state sollevate perplessità sulla legittimità di alcune condizioni presenti nel bando (fra queste l’obbligo di avere la residenza in Toscana), considerando anche che l’incarico per il periodo 2016-2021 prevede un importo complessivo che si avvicina ai 100.000 euro (15.000 euro netti annui più iva e cassa).
La Fondazione ha risposto ai nostri consiglieri il 5 novembre, confermando “la correttezza sostanziale della procedura” e rispondendo ad alcuni punti da noi sollevati.
Nonostante le precisazioni, come Patto Civico continuiamo a ritenere che vi siano elementi e procedure ai limiti della legittimità e ribadiamo che non è stata data adeguata pubblicità a questo bando, come se non vi fosse un interesse pubblico per la massima diffusione di questo incarico.
Ad una nostra precisa domanda, in particolare, non è stata data risposta: nel Comune di Seravezza l’addetto stampa della campagna elettorale del Sindaco ha pubblicato, sino a poco tempo fa, comunicati in nome e per conto dell’Amministrazione, senza che gli fosse stato conferito alcun incarico. Dietro interrogazione dei nostri Consiglieri, il Segretario Generale, quale garante della trasparenza e della privacy, ha risposto che si è trattato di “donazione di prestazione d’opera intellettuale eseguita a titolo personale da parte del professionista”. Ecco, abbiamo chiesto al Presidente e Direttore se tale “donazione” vi sia stata nella Fondazione sino ad oggi, ma su questo non abbiamo avuto risposta.
Anche per quest’ultima ragione continueremo a vigilare, perché oltre agli aspetti tecnici di legittimità questo bando, che deve ancora essere assegnato, ci odora fortemente di inopportunità”.

 

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