“Per un errore il canone per la concessione dello sfruttamento delle acque irrigue è passato da € 75 a ben € 253.”

A scoprire l’ aggravio di costi, ovviamente insostenibile per gli imprenditori, la Confederazione Italiana Agricoltori Versilia.

“Chiediamo alla Regione ente a cui è passata la gestione del servizio idrico che fino al 2015 era affidato alla Provincia, di fare un’accurata verifica dei propri archivi incrociando i dati in con quelli delle Camere di Commercio per arrivare alla giusta quota che gli agricoltori devono pagare”.

A chiedere l’intervento della Regione il responsabile Cia Versilia Massimo Gay, secondo infatti Gay l’errore starebbe in una errata classificazione degli agricoltori chiamati a pagare il servizio idrico come concessionari privati e non come operatori agricoli professionali.

“La Confederazione Italiana Agricoltori” ha dichiarato il responsabile Cia Versilia “svolgerà una forte azione politica nei confronti dell’ente regionale affinché si arrivi alla giusta quota da pagare nel frattempo invito i nostri associati a non pagare il canone ed aspettare nuova comunicazione.”

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