“Da anni la UIL Fpl chiede sicurezza per gli operatori sanitari e tecnici dei reparti a maggior rischio di azioni violente da parti di pazienti psichiatrici e non solo.

Ad oggi l’Azienda Usl non ha mai dato risposte alle continue richieste (fatte anche per scritto molte volte!) dai medici responsabili del reparto (SPDC) e dei Centri di Salute Mentale (CSM), pronto soccorso e altro. Mai come oggi questa richiesta appare appropriata, a fronte dell’ultimo episodio accaduto ieri, venerdì 9 dicembre, all’interno del reparto di Psichiatria dell’Ospedale Versilia a Lido di Camaiore”.

A parlare sono Davide Sallustio dirigente sindacale UIL ed RSU Uil fpl, Pietro Casciani, Segretario Provinciale lucchese della UIL Fpl ed Alessandro Di Vito Responsabile UIL FPL Medici.

È recente infatti la notizia di un giovane che si è reso protagonista di gravi atti,mettendo a repentaglio la sicurezza degli operatori e dei pazienti.

Solo il brillante intervento degli agenti, grazie alla nutrita esperienza nelle tecniche operative in certi scenari, ha bloccato l’uomo riconducendo la situazione alla normalità.

Continua Sallustio : “Dopo questo ennesimo e gravissimo fatto accaduto, ci aspettiamo risposte veramente concrete da parte dei soggetti aziendali preposti a prendere misure di sicurezza a tutela degli operatori che lavorano in questi luoghi, oltre a riflettere sull’appropriatezza di certi ricoveri, non adatti ad essere inseriti in un contesto aperto come quello della comune Psichiatria territoriale (reparto compreso), trovandoci pienamente d’accordo con quanto già ribadito più volte in tal senso dal Primario della U.O. Psichiatria Versilia Prof. Mario Di Fiorino.

Non è più pensabile a nostro avviso che i medici ed il personale si trovino nuovamente coinvolti in situazioni analoghe, è il momento di metterci davvero un freno”.

Per Pietro Casciani Segr. Provinciale uil fpl queste situazioni purtroppo non sono isolate, in ambito provinciale infatti dobbiamo registrare diversi episodi che hanno coinvolto sopratutto i pronto soccorso e i reparti psichiatrici che hanno visto l’intervento delle forze dell’ordine con la conclusione di prognosi più o meno lunghe per gli operatori sanitari.

Nella società purtroppo c’è un crescente disagio sociale che molto spesso esplode contro le strutture pubbliche e chi vi opera.

Sulla stampa finiscono solo i casi gravi come questo, passano invece sotto traccia tutte le aggressioni più o meno verbali che avvengono agli sportelli o nelle corsie,dove il cittadino scarica le sue tensioni magari di un disservizio sanitario sul personale che si trova davanti.

Per il Dott.Alessandro Di Vito Resp. UIL FPL Medici, “Un servizio pubblico come quello sanitario dovrebbe tutelare il proprio personale e metterlo in condizioni di operare in sicurezza, dall’altra a parte i casi limite, va fatta una campagna mediatica di formazione e informazione ai cittadini e integrare i servizi nefralgici con operatori di polizia privata con formazione specifica e di sicuro effetto dissuasivo.

In più occasioni abbiamo affrontato in prefettura questo argomento, registrando dagli organi di polizia, carenza di risorse economiche e organici ridotti, che non permettono una presenza costante di agenti. Riteniamo il tavolo in Prefettura l’istituzione più elevata e congrua per una cabina di regia e per monitorare i casi con lo scopo di individuare le migliori soluzioni possibile.”

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