La posizione Comune di Pietrasanta non cambia attiveremo tutti gli atti per uscire da carrozzone inutile che paga 13 stipendi che non servono a nessuno”.

Non sposta di un millimetro la sua posizione all’amministrazione comunale di Pietrasanta che va avanti con la procedura di exit dall’Unione dei Comuni della Versilia. E’ lo stesso primo cittadino, Massimo Mallegni, a ribardirlo.

A Mallegni fanno eco i due consiglieri comunali nominati all’interno del consiglio, Alessandro Ronchi e Giacomo Vannucci. “Sarebbe meglio che quei 13 signori venissero a lavorare nelle amministrazioni comunali dove c’è bisogno e dove si lavora. – spiega parlando dei dipendenti dell’Unione – Se il Partito Democratico sulla scia del se perdo mi dimetto dalla politica come non accaduto con i risultati del referendum desidera occupare posizioni e poltrone che tra poco non  avranno più alcun valore ne sul piano amministrativo ne politico faccia pure.

La comunità della Versilia ha compreso il reale valore di una struttura che è servita in questi anni solo a pagare gli stipendi a coloro che ci hanno lavorato o per finanziare attività marginali dei comuni dell’Alta Versilia. L’elemento che esce inequivocabilmente dalla lettura di questi anni – prosegue – è l’impossibilità di comuni piccoli e piccolissimi di poter vivere offrendo servizi ai cittadini e assicurando gli interventi sul territorio senza l’aiuto di fondi che arrivano dall’esterno.

L’Unione dei Comuni non è altro che la vecchia comunità montana che serviva a Stazzema e Seravezza per ottenere i finanziamenti sulla forestazione e pulizia dei boschi”. Mallegni da sempre è uno dei sostenitori dell’accorpamento delle funzioni in un’ottica di risparmio per la collettività e razionalizzazione dei servizi. “Dobbiamo tornare a parlare di accorpamento immediato dei servizi e funzioni associate indipendentemente da carrozzoni sovraordinati che servono soltanto ad occupare poltrone per la politica e a pagare stipendi. I cittadini italiani, toscani e versiliesi non hanno più risorse per mantenere carrozzoni inutili. L’Unione dei Comuni va sciolta subito; – ribadisce – i sette comuni della Versilia, mantenendo ciascuno la propria identità, devono fondere la maggior parte delle loro attività in funzioni associate come accade già tra Pietrasanta e Camaiore per la centrale unica di committenza ed il segretario generale, e con Massarosa per la gestione del personale”.

Mallegni spinge anche per “uscire” dal coordinamento delle polizie municipali. “Dobbiamo ritirarci dal coordinamento e smetterla di far finta di voler fare le cose ma in realtà boicottarle. Dobbiamo passare da un coordinamento che ritengo oggi sterile ad una funzione associata di tutte le polizie della Versilia partendo dai quattro comuni della Versilia storica allargandoci al resto del territorio.

Nel mirino anche i servizi pubblici e la questione Tev-inceneritore: Dobbiamo togliere di mano ad una società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti ottenuto senza una regolare gara di appalto questa funzione, affidandola alle aziende di Ato o attraverso una regolare gara di appalto, strumento trasparente che consentirà un risparmio importante per le nostre imprese e le nostre famiglie. Io che ritengo che la presenza del privato a sostegno dello sviluppo del territorio sia essenziale; penso altrettanto che per i servizi pubblici come acqua, gas, energia e rifiuti debbano restare al 100% in mano alle amministrazioni locali a garanzia dei più poveri che purtroppo in questo momento stanno diventando una platea sempre più vasta.
La sconcertante vicenda degli 8 milioni da pagare a Tev per la chiusura sulla trattativa dell’inceneritore del Pollino anch’esso voluto dalla sinistra toscana è stata gestita con leggerezza e probabilmente potrà sfociare in un dissesto generale di tutti i comuni della Versilia. Anche in questo caso complimenti per il lavoro svolto.

“Se il Pd versiliese non ha compreso il messaggio che i cittadini gli hanno inviato circa la gestione degli immigrati, dei rifiuti, del ciclo integrato delle acque e di una fallimentare gestione di Governo, ho la sensazione che sarà dura poter ancora dialogare con loro. Non c’è più sordo di chi non vuole ascoltare”.

Mallegni si rivolta al neo presidente Verona: “Al Presidente del “nulla”, Maurizio Verona auguro buon lavoro. Se per rassegnare le mie dimissioni e quelle dei due consiglieri Ronchi e Vannucci dobbiamo portare a mano la documentazione perché la Pec non è sufficiente, come c’è stato detto, ricordo che siamo nel 2016 e siamo alla fine dell’anno. Ci attrezzeremo di piccione viaggiatore: suggerisco all’Unione dei Comuni di predisporre la cassetta di ricevimento con mangime adeguato. Il piccione pietrasantese dovrà essere rifocillato e rinviato a destinazione. Non vorrei che finisse in un risotto”.
Sulla vicenda intervengono anche i due consiglieri Vannucci e Ronchi: “Noi siamo partiti, sin dal nostro insediamento, con l’intento di rafforzare il progetto del Comune Unico partendo dall’esistente Unione dei Comuni. Pietrasanta – spiega Giacomo Vannucci – si è impegnata in questo senso dettando le tempistiche con cui abbiamo chiesto impegno a l’accorpamento delle funzioni. Abbiamo, inoltre, anche messo a disposizione i nostri locali a Pietrasanta ed il segretario generale in comune con Camaiore. La nostra volontà era evidente. Non ci sono altre strade percorribili ad oggi. Non c’è la volontà da parte degli altri comuni di portare avanti una progettualità per arrivare all’unificazione dei servizi con obiettivo di ottimizzare e risparmiare. Il Consiglio Comunale di Pietrasanta ha approvato a maggioranza il trasferimento formale delle funzioni di Sportello Unico delle Imprese, Polizia Municipale, Turismo e Promozione, con l’obiettivo di spostare anche personale. Siamo stati gli unici in Versilia.
Abbiamo il dovere, in quanto eletti dai cittadini, di dare uno scossone ad una politica rallentata ed infruttuosa”. Per Alessandro Ronchi “è assurdo e non capisco il motivo di questa fretta nel nominare il nuovo Presidente in così poco tempo. Potevano aspettare che anche Viareggio confluisse all’interno dell’unione dei Comuni visto che è un comune strategico. Sarebbe stato un passaggio storico. Viareggio avrebbe dovuto avere il diritto, una volta entrato, di partecipare alle votazioni per il Presidente. In questo si è escluso da ogni decisione e si è allontanato il progetto di unificazione dei comuni. Personalmente non sono mai mancato a nessun consiglio ne commissione a differenza di altri esponenti del Pd. Avevo sollecitato il presidente uscente Del Dotto di ricontattare tutti i componenti del consiglio e della commissione per favorire la partecipazione vista la scarsa partecipazione. E’stata un fallimento anche dal punto di vista della partecipazione. Sono d’accordo con il sindaco Mallegni – conclude – che di certo non ha questo bisogno di fare il Presidente dell’Unione dei Comuni. La sua forza politica è consolidata”. E sulle dimissioni: “pensavo che alla fine del 2016 bastasse una posta certificata. Provvederò quanto prima a consegnarle di persona”.

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ultimo aggiornamento: 17-12-2016


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