Otto cessioni, a chi non è dato ancora sapere, 12 chiusure di punti vendita cui si aggiungono gli uffici del ecommerce, 481 esuberi full time equivalenti, oltre 600 addetti stante che il part time in Unicoop Tireno è intorno al 50% e, dulcis in fundo, annullamento del contratto integrativo aziendale: è questo il piano di rilancio, si fa per dire, presentato oggi in sede di incontro in Regione fra azienda e parti sociali. “Inaccettabile, commenta a caldo Cinzia Bernardini, segretaria generale della Filcams Cgil Toscana, Unicoop Tirreno si salva se si salvano i lavoratori e i loro diritti”. “Già, continua Bernardini, perché l’annullamento dell’integrativo vuol dire perdita di salario e di diritti per tutti”. “Contro questo piano, continua, abbiamo già proclamato un pacchetto di ore di sciopero a livello nazionale, nazionale è infatti la vertenza”.
“C’è anche dell’altro, aggiunge, Filcams pensa ci sia anche un problema di legittimità del tavolo di trattativa, intorno al quale, in rappresentanza dell’azienda, siede il dott. Franco Giampaoletti che dal 1° marzo andrà a ricoprire la carica di direttore generale del Comune di Roma”.
“Fin dai prossimi giorni, conclude, ci saranno le assemblee dei lavoratori ai quali i sindacati chiederanno un mandato per mettere in campo tutte le iniziative possibili perché si arrivi ad un vero e credibile piano di risanamento che mantenga livelli occupazionali e diritti dei lavoratori”.

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ultimo aggiornamento: 15-01-2017


Unicoop Tirreno. Chiusura di 12 punti vendita, posti di lavoro a rischio

“Esubero 481 full time, UniCoop pensi al risanamento”