“Mi associo all’appello che il Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni sollecitando regole chiare e condivise per la gestione delle emergenze nell’ambito della Protezione Civile, per evitare che i sindaci siano lasciati soli ad affrontare situazioni che non dipendono totalmente da loro.” A parlare è il sindaco di Seravezza, Riccardo Tarabella.

“Il presidente Decaro ha scritto a Gentiloni lo scorso 25 gennaio facendo riferimento alle straordinarie emergenze che stanno colpendo il nostro Paese e all’appello della Commissione Nazionale Grandi Rischi che, evocando scenari allarmanti, chiede ai sindaci di effettuare le verifiche di vulnerabilità sugli edifici pubblici, in particolare su quelli scolastici.

A Seravezza abbiamo anticipato tale richiesta, avviando ai primi di novembre la procedura che porterà alle verifiche di vulnerabilità su tutte le nostre scuole e sui principali edifici pubblici (Municipio, Palazzo Mediceo e Palazzo Civico di Querceta). Nell’ambito dell’Unione dei Comuni siamo inoltre in prima fila nell’opera di revisione della funzione associata di Protezione Civile.

Ci stiamo quindi muovendo con impegno nei campi di nostra competenza. Ritengo ingiusto, in sintonia con Anci, che in un frangente delicato come questo e in pieno anno scolastico le autorità nazionali si limitino a richiamare le competenze dei sindaci, perché questo significa esporli ad enormi responsabilità e, in definitiva, lasciarli drammaticamente soli.

Come ben evidenzia Decaro, “le verifiche di vulnerabilità vanno sì effettuate dai Comuni, ma devono rientrare in un’attività di programmazione e regolazione di competenza di altre Istituzioni.

Sarebbe molto più utile e corretto far convocare dai prefetti un tavolo di confronto e di coordinamento tra sindaci, presidenti delle Province e delle Regioni per definire congiuntamente un metodo di lavoro per affrontare un’emergenza senza precedenti e adottare comportamenti e provvedimenti omogenei ed uniformi in tutte le aree interessate”.

Insomma, si rende urgente e necessario ridefinire le singole competenze all’interno della cosiddetta “filiera dell’emergenza”.

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