Le “tubazioni potenzialmente pericolose” sono soltanto il frutto di nuove, “sconsiderate affermazioni” del signor Ghiselli, dal momento che il Piano di monitoraggio dell’Autorità Idrica Toscana ha dimostrato che i valori dell’amianto nelle acque toscane non mostrano alcun problema per la potabilità e la salute dei cittadini”. Il vice sindaco Michele Molino respinge con decisione l’ennesimo falso allarme lanciato dall’esponente pentastellato. “Non sono mie considerazioni – prosegue il vice sindaco – ma la relazione fornita da GAIA, a seguito dei monitoraggi effettuati dall’Autorità Idrica Toscana. Chiunque faccia determinate considerazioni, dovrebbe fornire dati scientifici, a riprova di quanto sostiene. Altrimenti è gossip elettorale”. Dati che ha fornito GAIA Spa, sulla base di quelli ricevuti dall’Autorità Idrica Toscana. “Innanzi tutto – si legge, infatti nella nota inviata da GAIA Spa, la rete ancora in amianto sul territorio è del 38% ed è soggetta a periodici controlli. Il numero dei punti di prelievo stabiliti dalla metodologia AIT sono 3 e vengono eseguiti con le frequenze riportate in un piano di monitoraggio apposito. Dai monitoraggi, che i gestori hanno fornito all’AIT e dalla successiva valutazione dell’Autorità, emerge che non esistono problemi di salute pubblica per la presenza di amianto nelle acque della Toscana. Il metodo utilizzato tiene conto di un “fattore di rischio” in funzione della qualità dell’acqua (aggressività), secondo le indicazioni della Circolare del Ministero della Sanità , dell’estensione del bacino di distribuzione servito e della percentuale di reti in amianto, attraverso il quale è stato possibile determinare i punti di prelievo significativi e la frequenza di campionamento.
In Italia ci sono migliaia di chilometri di rete idrica, realizzati in fibrocemento, poiché questo era uno dei materiali più utilizzati negli anni ’60 fino agli anni ’90, quando si è scoperto che l’eternit era nocivo, e le nuove normative hanno vietato la vendita e la commercializzazione di tubazioni realizzate con questo materiale. Da allora – conclude la nota di GAIA- le condutture non si fanno più in fibrocemento, ma quelle già esistenti sono regolari e non danno preoccupazione per la salute umana”.
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ultimo aggiornamento: 07-03-2017