LA COPPA CARNEVALE entra nell’ultimo decennio del secolo mentre nel mondo, anche non lontano dai confini nazionali, soffiano i venti di guerra. Lo sport non può non rimanerne in qualche modo condizionato. Ma lo spettacolo del torneo giovanile di Viareggio continua, portandosi dietro la passione degli organizzatori che va a integrarsi con la voglia di emergere delle promesse del pallone.

43. EDIZIONE – 1991 – ROMA

Ancora un torneo con 24 squadre con il debutto assoluto di una società canadese (il Toronto). Il primo turno è fatale alla Juventus ad opera del Bari. I quarti di finale sono nel segno dell’equilibrio visto che tutte le sfide vengono decise ai calci di rigore e a farne le spese sono Bari, Torino, Bologna e Atalanta. Le formazioni straniere – a cominciare dagli inglesi dell’Aston Villa – non riescono però a farsi largo visto che alle semifinali accedono Roma, Fiorentina, Napoli e Milan.

LA FINALE: Roma-Napoli 3-1

IL CAPOCANNONIERE: Valtolina (Milan) 4

IL GIOCATORE SIMBOLO: Scarchilli (Roma) Ha classe da vendere. Gioca a testa alta. Disegna calcio. Segna anche gol pesanti. Come in finale. Una buona carriera dopo la Coppa Carnevale alla quale è però mancato l’acuto. Comunque sempre da applausi.

44. EDIZIONE -1992 – FIORENTINA

Il torneo si apre con una novità rivoluzionaria al regolamento: non viene assegnato alcun punto per i risultati di parità senza gol. Fra le squadre straniere l’unica che supera il primo turno è la Dinamo Mosca ma poi finisce al tappeto nei quarti ad opera del Torino. Il quale Torino (dove spicca Cristian Vieri), con Roma, Fiorentina e Milan arriva dunque alle semifinali per giocarsi il titolo. Vince la Fiorentina ma a distanza di 25 anni, malinconicamente per i tifosi della Fiorentina, rimane l’ultimo acuto della società gigliata.

LA FINALE: Fiorentina-Roma 3-2

IL CAPOCANNONIERE: Banchelli (Fiorentina) 8

IL GIOCATORE SIMBOLO: Vieri (Torino) Nelle file granata svetta un gigante potente e generoso che sa reggere il peso dell’attacco. ‘Fara strada’ sostengono i tecnici. E tanta strada l’ha fatta davvero.

45. EDIZIONE – 1993 – ATALANTA

Un’altra novità regolamentare che lascia il segno soprattutto in semifinale quando – ai tempi supplementari – entra in gioco il golden gol. Ne farà le spese il Padova (dove si affaccia il talento puro di Alessandro Del Piero), sconfitto dal Milan con lo storico primo golden gol di Giacomo Lorenzini. Anche questa edizione non dà scampo alle straniere, mentre avanza a larghi falcate il calcio delle provinciali: non è un caso che Atalanta (in panchina c’è il giovane Cesare Prandelli) e Padova giungano in semifinale con Inter e Milan.

LA FINALE: Atalanta-Milan 2-0

IL CAPOCANNONIERE: Lorenzini (Milan) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Tacchinardi (Atalanta) In mezzo al campo domina con forza fisica e senso del gioco. Diventerà negli anni a venire uno dei migliori centrocampisti europei.

46. EDIZIONE – 1994 – JUVENTUS

Le formazioni straniere continuano a non eccellere nonostante l’arrivo di autentiche novità dal Giappone e dall’Indonesia ma anche club brasiliani (come il Flamengo) o di lignaggio europeo (Werder Brema). La Juventus è la favorita d’obbligo: ha nell’organico anche il giovane fantasista Del Piero prelevato dal Padova. E sarà proprio il futuro Pinturicchio a decidere la finale bis al golden gol contro la Fiorentina. Il torneo verrà ricordato per l’incasso record della prima sfida fra bianconeri e viola: stadio dei Pini tutto esaurito e 208 milioni (di lire) di incasso. E pensare che la Juventus era stata ripescata negli ottavi di finale dopo la sconfitta per 1-0 nel derby con il Torino.

LA FINALE: Juventus-Fiorentina 3-2

IL CAPOCANNONIERE: Banchelli (Fiorentina) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Del Piero (Juventus) Un talento purissimo che una volta arrivato in prima squadra diventa un simbolo della ‘Vecchia Signora’ per oltre tre lustri.

47. EDIZIONE – 1995 – TORINO

Un torneo molto ‘accidentato’ visto che lo stadio dei Pini è di fatto fuorilegge per la mancanza dei requisiti di sicurezza. A forza di deroghe, la manifestazione decolla ma poi la prima finale (anche questa edizione avrà bisogno della ripetizione) deve essere giocata a Lucca per avere garantita una capienza adeguata. Il torneo si arricchisce poi di un giallo regolamentare che esclude il Perugia (vittorioso sulla Fiorentina ai calci di rigore) dalla finalissima. Anche in questa edizione le formazioni straniere rimangono lontane dal podio.

LA FINALE: Torino-Fiorentina 6-5 dopo i rigori

IL CAPOCANNONIERE: Giraldi (Fiorentina) 7

IL GIOCATORE SIMBOLO: Flachi (Fiorentina) Un attaccante moderno che segna gol pesanti con eleganza e furbizia. Esplode anche in serie A sempre con la forza della facilità con cui riesce a trovare la porta avversaria.

48. EDIZIONE – 1996 – BRESCIA

Ancora una grande impennata del calcio di provincia che proietta al vertice della Coppa Carnevale, per la prima volta, il Brescia. E’ anche una prima volta per la seconda finalista, il Parma. Alle semifinali erano arrivate anche Cesena e Lazio. Insomma disco rosso per le grandi ma anche per le formazioni straniere particolarmente agguerrite in partenza con Bayern Monaco, National di Montevideo e Dinamo Kiev, ma deludenti alla prova del campo. La finalissima vedrà scendere in campo tre giocatori (Pirlo, Barone e Buffon) protagonisti poi nel 2006 ai vittoriosi campionati del mondo in Germania, con Marcello Lippi commissario tecnico.

LA FINALE: Brescia-Parma 3-1

IL CAPOCANNONIERE: Bernardi (Torino) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Buffon (Parma) Giovanissimo ma già con grande personalità impressiona per la facilità con cui difende la porta. Un predestinato destinato a entrare nella storia mondiale partendo dalla Coppa Carnevale.

49. EDIZIONE – 1997 – BARI

La Coppa Carnevale aumenta il numero delle squadre partecipanti: si passa da 24 a 32: c’è molto Gotha europeo con il Manchester United (dove gioca uno dei fratelli Neville, futuro campione d’Europa), il Borussia Dortmund, il Werder Brema, l’Espanol Barcellona e gli olandesi dell’Ajax. Ma nessuna di questa formazioni riuscirà a superare il primo turno. Agli ottavi ci sono sedici formazioni italiane. Le grandi steccano e al gran finale accedono le rivelazioni Bari e Cremonese, oltre al Napoli e al Torino.

LA FINALE: Bari-Torino 1-0

IL CAPOCANNONIERE: Rossini (Atalanta) 3

L’UOMO SIMBOLO: Legrottaglie (Bari) Un giocatore di rendimento, bravo in tutte le zone del campo: un elemento di sostanza che regala equilibrio alla sua formazione.

50. EDIZIONE – 1998 – TORINO

Il traguardo del mezzo secolo di vita del torneo giovanile viene salutato con un’edizione spettacolare al termine della quale giganteggia il Torino che ha in panchina il ‘poeta del gol’ Claudio Sala. Non mancano le sorprese: per l’appunto, la seconda finalista, l’Irineu, compagine brasiliana ricca di grandi indivualità. Bayern Monaco e Manchester United non ce la fanno a superare il primo turno. L’Irineu per arrivare alla finalissima piastrella il suo percorso con vittime eccellenti: Manchester e Parma nel turno eliminatorio, poi Roma, Juventus (ai rigori) e Milan (ancora ai rigori) in semifinale.

LA FINALE: Torino-Irineu 2-0

IL CAPOCANNONIERE: De Zerbi (Milan) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Pellissier (Torino) Attaccante moderno: gioca per la squadra, in area di rigore sa essere letale. Un giocatore moderno che per anni e anni rimarrà sulla breccia del massimo campionato.

51. EDIZIONE – 1999 – MILAN

Ancora 32 formazioni ma la voglia di essere presenti al ‘Viareggio’ continua a crescere: fin dalle prime battute il Milan fa la voce grossa. In panchina c’è Mauro Tassotti. Cinque formazioni straniere passano il primo turno e si presentano agli ottavi: mai successo prima. Sono Varteks (Croazia), Club Marconi (Australia), Vitoria (Brasile), Werder Brema (Germania) e Benfica. Il Varteks, arrivato all’ultimo tuffo alla Coppa Carnevale, contenderà ai rossoneri il titolo finendo però al tappeto.

LA FINALE: Milan-Varteks 1-0

IL CAPOCANNONIERE: Kader (Parma) 6

IL GIOCATORE SIMBOLO: Tavano (Fiorentina) Nella formazione gigliata sboccia un altro attaccante dal gol facile: piccolo e rapido, riesce ad essere un pericolo costante per le difese avversarie.

52. EDIZIONE – 2000 – EMPOLI

ll Cgc Viareggio si allarga ancora: sono 40 le formazioni partecipanti, con moltissime novità  che arrivano anche dal Sud Africa ma anche dal Brasile, la terra dove i potenziali campioni li trovi a giocare anche in mezzo alla strada. Ma solo due compagini straniere superano il turno: vengono, guarda caso, dal Brasile, il Campinas e il Corinthians. Alle semifinali, approdano Empoli, Campinas, Fiorentina e Inter.

LA FINALE: Empoli-Fiorentina 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Porro (Empoli) 6

IL GIOCATORE SIMBOLO: Marchionni (Empoli) Mezzo attaccante e mezzo centrocampista, un giocatore completo che dimostra di sapere stare in campo con grande autorevolezza e con un’indiscutibile intelligenza tattica.

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ultimo aggiornamento: 10-03-2017


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