Legambiente contro Viareggio e il sindaco Del Ghingaro in merito alle esternazioni del primo cittadino di questi ultimi giorni e alla risposta delle associazioni Ambientaliste.

Legambiente Versilia giudica culturalmente regressiva la trovata, rilanciata come una vera ossessione da Del Ghingaro, di spostare i confini del Parco al di là del nostro Comune incontrando il plauso delle forze politiche che per tradizione hanno sempre avuto un atteggiamento di rifiuto dell’area protetta.
Non a caso un’identica proposta è stata caldeggiata dalla consigliera regionale della Lega Nord e fortunatamente bocciata qualche giorno fa dalla Commissione Ambiente della Regione Toscana.

Viareggio aveva cercato nel Papa Straniero l’illusione di tornare bellissima. Ma evidentemente è stato colpito dall’epidemia di populismo che ha pervaso l’Occidente e si deve essere convinto che per risolvere i problemi basta uscire in maniera roboante da qualcosa; in questo caso dal Parco, così da suggestionare la fantasia dei cittadini meno informati.

Invece un’occhiata spassionata ai problemi della città, il traffico caotico, furti e spaccio, i rifiuti in città, la crisi del turismo e del commercio, con tanto di fondi abbandonati anche in centro, rende evidente che le cause dei problemi non sono site a San Rossore, ma al Palazzo Comunale di Piazza Grande.

Se non si vogliono creare dei cittadini con delle disparità di trattamento si deve pensare a un piano di facilitazione per tutte le attività del comune, non solo per quelle che si trovano in una posizione paesaggisticamente privilegiata (vedi la proposta di rivedere la tariffa rifiuti per gli imprenditori delle due Marine).

legambiente contro del ghingaroPrendiamo tra i tanti argomenti toccati dal sindaco, quello della mobilità; ebbene non esiste in città una rete di piste ciclabili, degna di questo nome, che permetta di spostarsi in sicurezza dalle periferie al centro; questo non è un lusso perché abbiamo livelli di inquinanti atmosferici al massimo, come da dati Arpat, idem per i livelli dei rumori; rilanciare l’uso della bicicletta darebbe alla nostra città più silenzio e aria più pulita. E cosa ha trovato per risolvere questa situazione il nostro sindaco?
Perorare la priorità di una pista ciclabile fra le marine, dove in bicicletta ci si va già senza pericolo e dove non esiste inquinamento atmosferico. Inoltre non contento vuole alzare i limiti dei decibel permessi, come se questi non fossero regolati da leggi nazionali, indipendenti dal Parco; l’unica maniera di aumentare i decibel sarebbe di radere al suolo le nostre pinete e farci una città!

Non siamo noi a dire che il Parco è perfetto, siamo i primi a chiedere di migliorarne la gestione, e di farne una più decisa promozione tra gli operatori turistici del territorio. Detto questo però, ribadiamo che il territorio protetto dal Parco rappresenta di per sé un irrinunciabile Bene Comune, dove oltre alle particolari specie botaniche e faunistiche, che ne fanno un’eccellenza, i cittadini vi trovano aria pulita, paesaggi ameni, luoghi dove rigenerarsi all’aria aperta, basti pensare alle dune fiorite, alle pinete, ai boschi di latifoglie, al paesaggio del lago e alla ricchezza culturale, dalla musica di Puccini alla Villa Borbone.

È di questi giorni la notizia che gli albergatori di Lido Camaiore vogliono attirare la clientela promuovendo il nostro Parco presso i loro clienti. Sono queste le cose che cercano i turisti oggi, il turismo ambientale è infatti l’unico turismo in crescita come testimoniato più volte dagli osservatori di ricerca.

Pensare di risolvere i problemi della città uscendo dal parco è o pura follia o è fumo negli occhi.

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ultimo aggiornamento: 12-03-2017


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