IL TERZO MILLENNIO si apre con la paura del ‘baco’ (il virus che avrebbe potuto mandare in tilt i sistemi informatici di mezzo mondo: sarà un falso allarme) ma con tante novità: avanzano soprattutto le nuove tecnologie che rivoluzionano il vivere quotidiano e anche l’economia. Il calcio diventa sempre più globalizzato e non è da meno anche la Coppa Carnevale.

53. EDIZIONE – 2001 – MILAN

Ancora un torneo con 40 formazioni che rappresentano 14 nazioni. Ci sono anche i giovani cinesi del Guandong che fanno esperienza. Quattro formazioni brasiliane (Ituano, Campinas, Vitoria e Corinthians) oltre agli argentini del Quilmes approdano agli ottavi di finale. Ituano e Vitoria arrivano anche in semifinale dove danno vita ad un derby spettacolare. Ma a brindare alla Coppa Carnevale sarà ancora una volta il Milan.

LA FINALE: Milan-Vitoria 3-1

IL CAPOCANNONIERE: Fernando (Ituano) 6

IL GIOCATORE SIMBOLO: Pandev (Belasica) Il talento macedono esplode nella sua piccola società diventando subito uomo-mercato a conferma che la Coppa Carnevale è una vetrina. L’anno dopo sarà protagonista vittorioso con l’Inter.

54. EDIZIONE – 2002 – INTER

E’ un torneo che passa alla storia per la contemporanea presenza di una formazione israeliana (Il Maccabi Haifa) e una palestinese (il Gerusalemme). Memorabile l’incontro fra le due delegazioni in occasione della serata di gala nel salone del Centro Congressi Principe di Piemonte. Sono diciassette le nazioni rappresentate: solo tre squadre straniere (fuori al primo turno il Bayern di Monaco che presenta i giovanissimi talenti Lahm e Schweinsteiger) superano lo scoglio del primo turno, ma alle semifinali approdano Inter, Torino, Fiorentina e Perugia.

LA FINALE: Inter-Torino 2-1

IL CAPOCANNONIERE: CrocettI (Fiorentina) 7

IL GIOCATORE SIMBOLO: Martins (Inter) Un attaccane piccolo e indiavolato che dopo avere regalato spettacolo alla Coppa Carnevale approderà stabilmente in prima squadra.

55. EDIZIONE – 2003 – JUVENTUS

Quaranta formazione con la novità di un girone ‘appaltato’ alla città di Brindisi. I brasiliani del Santos, i tedeschi del Bayern di Monaco e gli argentini dei Boca Juniors sono sulla carte le formazioni in grado di contendere il titolo alle squadre italiane: fra le straniere brillano invece i ragazzi dello Slavia Praga che arriveranno fino in fondo, a contendere il titolo alla Juventus allenata da Giampiero Gasperini. Il Milan (sulla panchina c’è Franco Baresi) non brilla, idem la Florentia, nata dalle ceneri del fallimento della Fiorentina. Fra i protagonisti di uno spicchio di torneo c’è anche Diego Armando Maradona junior con la maglia del Napoli.

LA FINALE: Juventus-Slavia Praga 1-0

IL CAPOCANNONIERE: Mikolanda (Slavia Praga) 7.

IL GIOCATORE SIMBOLO: Chiumiento (Juventus) Segna il gol decisivo della finale. Sembra destinato ad essere l’erede in bianconero di un totem come Alessandro Del Piero. Per un paio di stagioni resta sulla cresta dell’onda, poi rientra nella normalità. Ma sono indimenticabili i suoi gol alla Coppa Carnevale.

56. EDIZIONE – 2004 – JUVENTUS

La Juventus dimostra di averci preso gusto: in panchina non c’è più Gasperini ma Chiarenza. Il risultato è lo stesso: dominio alla Coppa Carnevale. Le squadre straniere hanno una buona partenza: sei passano il turno e approdano agli ottavi di finale ma al tirare delle somme, quando gli scontri sono diretti, testa e lische.  A contendersi il titolo rimangono quattro formazioni italiane: Roma, Empoli, Venezia e Juventus. La squadra bianconera sarà costretta alla finale-bis dopo il pirotecnico 3-3 nel primo confronto: nella ripetizione, non c’è storia.

LA FINALE: Juventus-Empoli 3-0

IL CAPOCANNONIERE: Corvia (Roma) 7

IL GIOCATORE SIMBOLO: Cerci (Roma) Giovanissimo impressiona per il dribbling secco e per la capacità di tagliare a fette le difese avversarie. Sembra un clone di Bruno Conti. Diventerà un professionista di livello.

57. EDIZIONE – 2005 – JUVENTUS

E tre. La Juventus cala il tris al termine di un torneo molto equilibrato nelle quali c’è da segnare anche la storica qualificazione per la fase finale della squadra israeliana del Maccabi Haifa. Anche un’altra formazione straniera fa un buon cammino: sono gli inglesi del Newcastle ma nei quarti inciampano nella solida Inter: i nerazzurri arrivano alle semifinali con Juventus, Genoa e Maccabi Haifa. Fra i giocatori spiccano Giovinco e Criscito, destinati ad arrivare alla Nazionale.

LA FINALE: Juventus-Genoa 2-0

IL CAPOCANNONIERE: Croce (Inter) 5

IL GIOCATORE SIMBOLO: Marchisio (Juventus) Un autentico dominatore del centrocampo: cuce, rammenda, disegna calcio con personalità e autorevolezza. Sa anche segnare. Finirà in Nazionale. Alla grande.

58. EDIZIONE – 2006 – JUVENTUD

Non riesce il poker alla Juventus (che schiera anche Marchisio, Criscito e Giovinco) ma i bianconeri arrivano in finale per la quarta volta consecutiva: a mettere il bastone fra le ruote è la rivelazione uruguaiana dello Juventud de Las Piedras che al debutto raggiunge la finalissima della manifestazione. Per la prima volta il torneo è a 48 squadre: grande sforzo organizzativo con formazioni dei cinque continenti. C’è anche il debutto della selezione della serie D. A contendersi il titolo la Roma, la Juventus, la Juventud e un’altra rivelazione, il Siena. Fra i giocatori che emergono Cavani (Danubio), Bonucci (Inter), Eder (Empoli)

LA FINALE: Juventud-Juventus 1-0

IL CAPOCANNONIERE: Eder (Empoli) 6

IL GIOCATORE SIMBOLO: Cavani (Danubio) Nelle squadra sudamericana si mette in evidenza questo giovane attaccante che – la vista lunga degli osservatori del Palermo – diventerà una delle migliori punte sul palcoscenico mondiale.

59. EDIZIONE – 2007 – GENOA

Il torneo è ancora a 48 squadre ma comincia in ritardo per il blocco al calcio italiano dopo la tragedia (uccisione di un poliziotto) negli incidenti avvenuti attorno allo stadio di Catania. Le prime partite vengono disputate a porte chiuse: le sfide rinviate, recuperate giocando anche la domenica sera. In mezzo a mille difficoltà oggettive il torneo va avanti con l’eleminazione dei campioni in carica dello Juventud al primo turno. Fra le squadre straniere brillano i belgi dell’Anderlecht e i russi dello Spartak Mosca ma il titolo se lo contenderanno la Roma di De Rossi e il Genoa di Torrente.

LA FINALE: Genoa-Roma 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Lanzafame (Juventus) 7

IL GIOCATORE SIMBOLO: Okaka (Roma) Un attaccante che ha il gol nel sangue. In finale dà il vantaggio ai giallorossi ma non basta. La sua carriera prenderà il volo fino ad arrivare alla Nazionale.

60. EDIZIONE – 2008 – INTER

Viene etichettato come un giocatore ricco di talento ma un po’ bizzarro. Detto e fatto. Ma in campo fa la differenza: il diciottenne (ancora da compiere) Mario Balotelli diventa il simbolo del torneo trascinando l’Inter al primo posto. Ma non sarà una passeggiata perché l’Empoli conferma di avere un settore giovanile all’avanguardia. Nonostante la presenza di diverse formazioni straniere di buon lignaggio (Tottenhan, Anderlecht, Sparta Praga, Shakhtar Donetsk), alle semifinali approdano solo squadre italiane: Empoli, Vicenza, Atalanta e Inter.

LA FINALE: Inter-Empoli 7-6 (dopo i rigori)

IL CAPOCANNONIERE: Balotelli (Inter) e Scappini (Sampdoria) 7

IL GIOCATORE SIMBOLO: Balotelli (Inter) Un talento puro. Devastante quando è in giornata. Il carattere lo frena ma arriva presto in prima squadra e in Nazionale diventando – per almeno 5 anni – uno dei giocatori più cercati e corteggiati del mercato internazionale.

61. EDIZIONE – 2009 – JUVENTUS

Il torneo fa una piccola cura dimagrante tornando a 40 squadre. Lo spettacolo continua ad essere di buon livello e anche le formazioni straniere dimostrano di essere di buon livello: agli ottavi di finale arrivano Spartak Mosca, Maccabi Haifa (che elimineranno la Fiorentina prima di uscire ai quarti con l’Inter). In semifinale c’è un bellissimo confronto fra Torino e Juventus; nell’altra sfida, riflettori su Inter e Sampdoria. Gol, emozioni e spettacolo.

LA FINALE: Juventus-Sampdoria 4-1

IL CAPOCANNONIERE: Daud (Juventus) 8

IL GIOCATORE SIMBOLO: Marilungo (Sampdoria) Vince la prima edizione del premio ‘Golden Boy dimostrando talento e classe. Nel proseguo della carriera dovrà fare i conti con diversi infortuni.

62. EDIZIONE – 2010 – JUVENTUS

Il torneo torna ad essere a 48 squadre. La Juventus sente ancora il sapore del successo. E concede il bis, confermandosi la formazione piu’ titolata del Terzo millennio. Solo una squadra straniera, i paraguaiani del Club National approdano agli ottavi di finale. La vera rivelazione del torneo è la rappresentativa di serie D che sfiora l’accesso alla finalissima: finisce ko in semifinale ai calci di rigore contro l’Empoli. La Juventus timbrerà il torneo con un doppio record dell’attaccante Ciro Immobile.

LA FINALE: Juventus-Empoli 4-2

IL CAPOCANNONIERE: Immobile (Juventus) 10

IL GIOCATORE SIMBOLO: Immobile (Juventus) Impressiona per la facilità con cui trova la porta avversaria. Dal torneo prende la spinta per arrivare lontano, molto lontano, indossando la maglia azzurra…

LA COPPA Carnevale va… in pensione dopo i 60 anni? Ma chi dice questa fandonie? Altro che prepensionamento come purtroppo accade in molte aziende, con poche prospettive anche per i giovani. La Coppa Carnevale più diventa adulta, più vede aumentare il suo fascino fatto di spontaneità, qualche inevitabile problema legato soprattutto alle condizioni del terreno dello stadio dei Pini-Bresciani ma la passione degli organizzatori è la stessa dei dirigenti che hanno fatto nascere la manifestazione. Così il torneo va

63. EDIZIONE – 2011 – INTER

Per le pessime condizioni del terreno di gioco, il Cgc adotta una decisione clamorosa: lo spostamento della finalissima a Livorno. Il torneo è ancora a 48 squadre con molte novità straniere, ma solo una compagine ‘estera’ (i giapponesi del Nagoya Grampus) riesce a superare il turno eliminatorio dove inciampano anche Napoli e Milan (che presenta il giovane De Ciglio, futuro azzurro). L’Atalanta (con Baselli in copertina) sfiora la finale (perde ai rigori con l’Inter). La sfiora anche il Varese rivelazione di Devis Mangia superato dalla Fiorentina. Vince l’Inter di Pea che presenta sul palcoscenico il portiere Bardi e il centrocampista Crisetig anche se l’eroe della finale è l’attaccante Dell’Agnello.

LA FINALE: Inter-Fiorentina 2-0

IL CAPOCANNONIERE: De Luca (Varese) e Dell’Agnello (Inter) 7.

IL GIOCATORE SIMBOLO: Dell’Agnello (Inter) Impressiona per la facilità con cui segna giocando non solo in funziona del gol ma anche della squadra. La sua carriera è stata poi condizionata da alcuni infortuni.

64. EDIZIONE – 2012 – JUVENTUS

E’ ancora un torneo in tinta bianconera, come spesso è accaduto nella storia della Viareggio Cup del nuovo millennio. La Juventus di Baroni (che ha vinto da giocatore il torneo del 1982 con la maglia della Fiorentina) fa la voce grossa fin dal turno eliminatorio. Le squadre straniere migliorano il loro rendimento con tre qualificate agli ottavi: i paraguaiani del Guarani, i danesi del Nordsjaelland e i messicani del Pumas. Ma alle semifinali arrivano Parma, Roma, Juventus e Fiorentina.

LA FINALE: Juventus-Roma 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Improta (Genoa) 6

IL GIOCATORE SIMBOLO: Spinazzola (Juventus) Impressiona per la versatilità con cui si muove in varie parti del campo: giocatore eclettico, con il proseguo della carriera è diventato un esterno-sprint nel 3-5-2. In odore di Nazionale.

65. EDIZIONE – 2013 – ANDERLECHT

Il torneo continua ad essere a 48 squadre aprendo le porte anche a realtà poco conosciute a livello internazionale. C’è anche il debutto di una formazione egiziana in cerca di esperienza. Il torneo apprezza l’organizzazione dei belgi dell’Anderlecht (una scuola europea in continua crescita) che arrivano a giocarsi il titolo con il Milan dopo la rovinosa eliminazione della Juventus negli ottavi di finale contro lo Juve Stabia. Oltre a Milan e Anderlecht alle semifinali accedono anche il Parma e il Siena. Ma in questa occasione, la Coppa Carnevale prende la strada per il Belgio proponendo all’attenzione anche giocatori di spessore come l’attaccante Acheapong.

LA FINALE: Milan-Anderlecht 0-3

IL CAPOCANNONIERE: Ganz (Milan), Canotto (Siena), Lanini (Juventus), Bobal (Honved), Jara Martinez (Genoa) 5.

IL GIOCATORE SIMBOLO: Cristante (Milan) In mezzo al campo ha la personalità di guidare il gioco. In più non disdegna proiezioni finalizzate al gol. E’ destinato ad arrivare molto lontano.

66. EDIZIONE – 2014 – MILAN

C’era rimasto molto male il Milan, l’anno prima per la sconfitta con l’Anderlecht. E la vendetta sportiva è stata servita su un piatto d’argento visto che le due formazioni sono tornate a dispuatare l’atto conclusivo della manifestazione, arricchita dalla presenza di Filippo Inzaghi sulla panchina rossonera. Il torneo aveva subito una robusta sforbiciata passando da 48 a 36 squadre con l’ammissione di quattro big direttamente agli ottavi di finale. La rivelazione è il Palermo che arriva a contendere ai campioni in carica dell’Anderlecht l’accesso alla finale, venendo sconfitta ai calci di rigore. Niente da fare per la Fiorentina nell’altra semifinale con il Milan (4-2): i rossoneri giocheranno una finale spettacolare regalando a Pippo Inzaghi la prima soddisfazione da allenatore.

LA FINALE: Milan-Anderlecht 3-1

IL CAPOCANNONIERE: Cerri (Parma) 6

IL GIOCATORE SIMBOLO: Cerri (Parma) Giovanissimo, ha debuttato in serie A, dopo avere fatto collezioni di maglie azzurre nelle Nazionali giovanili. Un attaccante potente e risoluto che sa giocare anche per i compagni.

67. EDIZIONE – 2015 – INTER

La Viareggio Cup fa un altro passo indietro come numero di partecipanti: ‘solo’ 32. Ma non mancano le emozioni fin dalla partita inaugurale che vede la sconfitta del Milan campione in carica. Due squadre del Belgio (Bruges e Genk) superano il turno come pure gli olandesi del Psv Eindhovem ma la ventata straniera si esaurisce cammin facendo visto che ai quarti di finale arrivano solo formazioni italiane. Alla kermesse conclusiva accedono Roma, Inter, Fiorentina e la rivelazione Verona che fa saltare tutti i pronostici raggiungendo la finale che per motivi di terreno dello stadio dei Pini in pessime condizioni viene disputata al ‘Romeo Anconetani’ di Pisa dove trionfano i colori nerazzurri dell’Inter.

LA FINALE: Inter-Verona 2-1

IL CAPOCANNONIERE: Bonazzoli (Inter) 7

IL GIOCATORE SIMBOLO: Bonazzoli (Inter). Per i tecnici è un predestinato: ha classe, senso del gol e capacità di farsi trovare al punto giusto al momento giusto, una dote non da poco per un attaccante.

68. EDIZIONE – 2016 – JUVENTUS

Poche formazioni europee ma grande apertura al calcio africano e sudamericano: nel primo turno non ci sono molte sorprese, ma con il proseguo del torneo – che si svolge per la prima volta a ridosso della Pasqua – non mancheranno con clamorose eliminazioni. Gli ottavi di finale risultano fatali al Milan (superato dalla Juventus) e alle due formazioni straniere, l’Ujana e il Camioneros che avevano superato il primo turno. Alle semifinali, accanto a due veterane della manifestazione, i campioni in carica dell’Inter e la Juventus, ci sono due realtà emergenti, il Palermo e lo Spezia. E non mancano le sorprese…

LA FINALE: Juventus-Palermo 3-2

IL CAPOCANNONIERE: La Gumina (Palermo) 9

IL GIOCATORE SIMBOLO: Antonino La Gumina (Palermo) Disputa un torneo da copertina. Un pericolo costante per le difese avversarie. I suoi gol hanno trascinato la formazione rosanero ad un passo dal Paradiso della Viareggio Cup.

E da domani, si parte: inizia infatti la 69esima edizione della Viareggio Cup con la cerimonia d’apertura che avrà inizio alle 14,15 allo stadio dei Pini-Bresciani, quindi lettura del giuramento da parte di Federico Bernardeschi e poi alle 15 la prima sfida fra Juventus e Dukla Praga, vale a dire le due formazioni, italiane e straniere, che vantano il maggior numero di successi alla Coppa Carnevale-Viareggiio Cup: 9 i bianconeri (primato condiviso con il Milan), 6 il club della Repubblica Ceka.

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coppa carnevale viareggio cup

ultimo aggiornamento: 13-03-2017


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