Qualità delle acque di balneazione: sono stati spesi 900mila euro e la sperimentazione non è ancora partita. Per questo, nella riunione del Comitato di Vigilanza sulla balneazione, svoltasi nella giornata di martedì scorso (11 aprile) a Firenze, il Comune di Viareggio ha evidenziato la necessità di un Piano di comunicazione trasparente ed efficace di tutti i dati relativi alle risultanze della sperimentazione in corso.

Questa Amministrazione ha appreso infatti in quella sede che gli importi che sono già stati spesi dal Comune di Camaiore quale Ente capofila per la sperimentazione, ammontano a circa 900mila euro, e desidera, come espresso in quella sede, avere una dettagliata rendicontazione degli stessi al fine di capirne le modalità di utilizzo.

E’ stato infatti comunicato che per il momento gli stanziamenti impegnati dalla Regione Toscana ammontano a circa 770mila euro e pertanto, in considerazione del fatto che il Comune di Viareggio non intende sostenere costi aggiuntivi servono immediati adeguamenti.

Riteniamo fondamentale monitorare passo per passo insieme agli Enti preposti il livello di efficacia di questo intervento e la modalità di impiego di tutte le risorse spese finora.

Il Comune di Viareggio infatti non solo sta facendo la sua parte nell’attuazione dell’accordo di balneazione, anche attraverso le opere di implementazione della rete fognaria del nostro territorio che negli ultimi mesi sono state avviate, ma sta anche fornendo tutto il supporto necessario relativamente alla sperimentazione in vasca di acido peracetico, seppur in assenza di un adeguato coinvolgimento e dovendo rilevare che secondo quanto Gaia ci ha riferito dai primi accertamenti la maggior parte degli sversamenti fognari nella fossa dell’Abate avrebbero provenienza dal comune limitrofo.

Sul tema dell’utilizzo di acido peracetico, come sulla proposta di sperimentazione precedente, continuiamo come espresso in passato a nutrire molti dubbi e perplessità tuttavia continueremo a collaborare con serietà e correttezza: non siamo però disposti a tollerare la mancanza di chiarezza assoluta sui costi né la diffusione di informazioni distorte che creano confusione ed allarmi ingiustificati.

E’ questo il caso, ci pare, del presunto sversamento di liquami dal depuratore, tema sul quale il sindaco di Camaiore interviene oggi sulla stampa: «Non ci possiamo permettere di avviare la sperimentazione con il peracetico in condizioni che sono più sfavorevoli di quelle che naturalmente dovremmo combattere» dichiara.

E’ bene fare un po’ di chiarezza: il Comune di Viareggio ha appreso dalla Società Gaia dei lavori di manutenzione straordinaria relativi all’impianto di depurazione con nota del 6 aprile scorso. Questa Amministrazione si è immediatamente attivata per richiedere al gestore tempi e modalità di intervento, e ci è stato comunicato che saremmo stati tenuti al corrente di tutte le opere svolte e delle tempistiche di ultimazione delle opere.

Nello specifico, riportiamo testualmente la lettera di Gaia: il 6 aprile «personale della Capitaneria di Porto di Viareggio si è recato sull’impianto per verificarne il funzionamento a seguito di segnalazioni di scarichi anomali nel canale Burlamacca. Anche se al momento dell’ispezione lo scarico non presentava particolari problemi, non di meno non possiamo escludere (…) che scarichi anomali si siano prodotti in qualche particolare situazione di carico».

Senza voler minimizzare, tale questione, di carattere straordinario e ormai superata, nulla ha a che vedere con l’accordo di balneazione in essere e pertanto, pur comprendendo la necessità di alcuni di mettere le mani avanti, invitiamo a non confondere le idee dei cittadini su un tema così importante.

Ricapitoliamo brevemente: a primavera 2016 il sindaco del Comune capofila (ovviamente Del Dotto, che il comunicato del Comune di Viareggio non nomina, NdVT) del progetto rompe con l’unica ditta titolare del brevetto per gli ionizzatori.

«Niente paura, il peracetico è la scelta migliore. Partiremo a giorni» ci dicono.

Dopo un anno dovremmo avere in mano i risultati della tanto paventata quanto sbandierata sperimentazione e invece non solo ancora si rincorrono gli annunci di una imminente partenza ma ci pare, e scusateci se siamo maliziosi, che qualcuno inizi a trovare scuse.

Ora viene da chiedersi: in caso di fallimento, sarà sufficiente dare la colpa a qualcun altro?

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