Molto nei cinque anni di amministrazione Del Dotto è stato fatto per il commercio. Intensa è stata l’opera di valorizzazione dei centri commerciali naturali, realtà che caratterizzano il tessuto commerciale del Comune di Camaiore. In primo luogo in termini di infrastrutture: parliamo degli investimenti nel centro storico di Camaiore, sulla Sarzanese a Capezzano Pianore, sulla via Italica nella zona di via Masini, al quartiere Secco e sulla Passeggiata a mare, e le due parallele verso monte, via Pistelli e viale Colombo.

A queste scelte strategiche si affiancano servizi come la raccolta differenziata che copre ormai una larga parte del territorio comunale per cui è stato fatto un lavoro costante di miglioramento di concerto con le categorie economiche.

Un occhio di riguardo è stato riservato alle realtà più “deboli” del tessuto economico ovvero i negozi delle frazioni collinari per cui è stato previsto un apposito fondo di sgravio per la TARI che riduce del 50% il peso dell’imposta. Un dialogo continuo che ha riguardato anche le manifestazioni e le opportunità di crescita come la regolamentazione delle sagre paesane in un calendario concordato e con modalità che fossero sostenibile per chi lavora ogni giorno nel campo della ristorazione e dell’accoglienza. Incentivi per il commercio sono state anche tutte le manifestazioni culturali organizzate, dal Gaber alla Festa Pic, dalla Via dell’Orto ai mercati tematici a Lido e Capezzano Pianore: eventi organizzati anche per riuscire a catalizzare gente a beneficio della attività commerciali presenti.

Un’importante opera di pianificazione è stata invece svolta sull’area delle Bocchette, con l’inserimento nel regolamento urbanistico di una zona destinata alle attività artigianali, per favorire investimenti e innovazione. Inoltre è stata data la possibilità alle attività produttive di realizzare ampliamenti, con tecniche costruttive che ne consentano la amovibilitá, in deroga alle distanze del DM del 1968. Si tratta di addizioni funzionali che potranno permanere fintanto che esisterà un’attività produttiva. In questo modo è stata data la possibilità a bar, ristoranti, stabilimenti balneari, alberghi di stabilizzare manufatti precari come, ad esempio, le verande, e la possibilità anche ad attività economiche diverse di avere più spazi per le loro esigenze.

Risolta infine in questi anni anche la cosiddetta “guerra dello spaghetto”, con una regolamentazione concordata per quanto riguarda gli esercizi di somministrazione cibi e bevande all’interno degli stabilimenti balneari: oggi i ristoranti sul mare restano aperti fino alla mezzanotte.

 

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