Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del CLiVa, Comitato per la libertà di scelta Vaccinale.

“Sabato 6 maggio si terrà una manifestazione a favore della libertà di scelta in ambito vaccinale, in contemporanea nelle città di Firenze, Milano e Treviso.

Per la manifestazione di Firenze, il ritrovo è previsto in Piazza S. Lorenzo alle ore 15:00. il corteo si sposterà poi verso piazza Duomo, passando per Via de’ Martelli, per poi tornare in Piazza San Lorenzo attraverso Via Borgo s. Lorenzo. Durante il percorso, sono previsti alcuni interventi dei rappresentanti dei genitori e al termine del corteo, intorno alle 16:30, sarà organizzato un flash mob.

La decisione di scendere di nuovo in piazza segue i recenti avvenimenti che stanno preoccupando non poco i genitori di molte regioni italiane:

A livello nazionale

– Il 17 Aprile 2017 la trasmissione di inchiesta giornalistica Report trasmette un servizio sulla farmacovigilanza, relativa al vaccino contro il Papilloma virus. Il giorno dopo, puntuali, arrivano le polemiche e le accuse al programma di anti-vaccinismo, faziosità, di essere contro la scienza.  Se c’era bisogno di qualche conferma, oggi non mancano: chi tocca i fili dei vaccini resta fulminato, all’interno di un clima di imbavagliamento e mancata libertà di espressione sul tema che non giova a nessuno, nemmeno a chi non si pone dubbi al riguardo.
Il caso, tuttavia, viene ben spiegato dal farmacologo di fama internazionale Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri,: “Nessuno scandalo, occorrono più trasparenza, più studi e più controlli indipendenti sugli effetti di tutti i farmaci, non solo dei vaccini. Noi conosciamo solo il 10% di quel che dovremmo sapere sulle sostanze che assumiamo, perché la gran parte degli studi sono condotti e presentati dalle industrie farmaceutiche”: come chiedere all’oste se il vino è buono. “Occorrono, invece, una farmacovigilanza attiva, studi indipendenti e approfonditi”.

– il 21 Aprile 2017, l’Ordine dei Medici di Treviso radia il dottor Roberto Gava, atto di estrema gravità che offende la libertà di pensiero della categoria dei medici e il giuramento previsto dal loro Codice deontologico, che sostiene “l’autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento di ciascun medico, contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione”.
E’ deplorevole constatare come in Italia NON viene radiato chi spacca le ossa ai pazienti per allenarsi, opera di tumore pazienti sani per ricevere rimborsi, uccide gli anziani con cocktail di farmaci, convince ad adottare il latte artificiale invece di quello materno, per intascare mazzette da chi li produce, ma VIENE, invece, radiato chi stimato da tutti i suoi pazienti, non si pronuncia a sfavore delle vaccinazioni, bensì suggerisce di valutare rischi e benefici di ogni vaccino – in quanto farmaco e dunque associato a possibili effetti collaterali – effetttuando una valutazione individuale della situazione clinica del bambino prima di sottoporlo a 9-10 vaccinazioni, per minimizzare la probabilità di reazioni avverse. L’argomento “vaccini” è ormai diventato un dogma di fede e un terreno minato. Chi “osa” porre dei dubbi, viene messo alla gogna o tacciato di essere “anti-vaccinista”.

– Il 2 Maggio 2017, inizia il suo iter di discussione in Parlamento la proposta di legge della senatrice Francesca Puglisi (PD) che intende ripristinare un decreto del Presidente della Repubblica del 1967: senza le vaccinazioni, bambini e ragazzi non potranno più frequentare le scuole di ogni ordine e grado. Se il Parlamento votasse per rendere obbligatorie tutte le vaccinazioni del nuovo Piano Vaccinale, tutti i bambini italiani sarebbero chiamati a fare 27 fra vaccini e richiami entro il primo anno di vita; 13 durante il secondo; 9 a cinque anni e 10 durante l’adolescenza, per un totale di 59 inoculi.

A livello regionale

– Il lavoro di approfondimento della Terza Commissione in merito agli aspetti di legittimità e di fattibilità della proposta di legge n°164, ha subito un’improvvisa accelerazione, con la dichiarata intenzione dell’assessore Saccardi di promulgarla in tempo utile per il prossimo anno scolastico. Riteniamo, al contrario, che una legge su un tema così delicato e importante, che coinvolge la salute di tutti i bambini toscani, meriti di essere discussa e perfezionata con più calma, analizzando con attenzione i vari aspetti della farmacovigilanza, dell’informazione per le famiglie, della personalizzazione della cura ecc., in considerazione del fatto che, come già dichiarato anche dal Ministero della Salute in data 3 Gen 2017, non esiste al momento nessuna emergenza sanitaria. La legge sui vaccini è diventata, invece, un mero manifesto politico da spendere in vista delle prossime elezioni,.
Per queste e altre ragioni, i genitori del CLiVa hanno deciso di scendere in piazza ancora una volta per sostenere il diritto alla liberta di scelta terapeutica, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, e il diritto all’istruzione per i loro figli. Ribadiscono che, se l’obiettivo della Regione Toscana è l’innalzamento delle coperture vaccinali, queste non si otterranno con una politica coercitiva. Chi nutre dei dubbi sulla pratica vaccinale, attraverso una politica coercitiva, continuerà ad averli. Anzi, perderà ulteriormente la fiducia nelle istituzioni, nella classe politica e in quella medica, nella consapevolezza che l’obbligo segna sempre una sconfitta politica e definisce un’arroganza del potere, affermando la supremazia dei decisori politici rispetto ai cittadini.
Ciò che viene chiesto ai rappresentanti politici è , invece, ascolto delle famiglie, programmi personalizzati, farmacovigilanza attiva, ricerca indipendente sulle reazioni avverse, vaccini singoli e liberi da adiuvanti tossici, informazione e supporto ai genitori prima e dopo il vaccino.”

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