Nella mattinata di venerdì 12 maggio il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata, Danilo Errico sarà in visita al Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema accompagnato dal Colonnello Antonio Del Gaudio, Comandante del 1° Reggimento “ANTARES”, la formazione che nell’aprile del 2016 si rese protagonista delle complesse operazioni di posizionamento della grande lastra di pietra di Cardoso contenente tutti i nomi delle vittime della strage del 12 agosto 1944.
Sarà presente anche il Procuratore Militare Marco De Paolis che fu protagonista della stagione processuale che portò alla condanna di 10 SS per la strage di Sant’Anna di Stazzema Ad accoglierle la delegazione ci sarà il Sindaco di Stazzema ed una rappresentanza dei superstiti della strage di Sant’Anna di Stazzema.
“Sarà l’occasione per ringraziare l’esercito – commenta il Sindaco -per aver riconsegnato alla Comunità della Versilia la testimonianza di coloro che con la loro morte contribuirono alla libertà e alla democrazia nel nostro Paese.”
La visita del Capo di Stato Maggiore al Parco Nazionale della pace comprenderà la visita al Museo Storico della Resistenza, il luogo, della memoria dell’eccidio e alla piazza della Chiesa prima della salita all’Ossario dove avverrà la consegna di una targa in ricordo dell’impresa del Reggimento Antares e quindi, la sottoscrizione di una pergamena in ricordo della visita e in cui saranno riportate parole di amicizia e ringraziamento per il contributo dell’Esercito Italiano.
“Credo che vi siano episodi come quello del ricollocamento della lapide, -commenta il Sindaco Maurizio Verona, – che segnino per sempre le storia di una Comunità. Tutta la Versilia ha impressa nella memoria l’impresa che si portò al termine quel giorno. Credo che all’Esercito Italiano e al 1° reggimento Antares vadano i ringraziamenti di tutti noi e questa visita testimonia questa vicinanza che si è creata. Sarà un piacere ed un onore accogliere il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, con cui ebbi modo di parlare ed alcuni di coloro che quella impresa la resero possibile.”
