Per capire e conoscere nei minimi dettagli un argomento è importante allargare la conoscenza alla sua cornice di riferimento. Quando si parla di Fibromialgia è inevitabile, quindi, approfondire ciò che si intende per Sindrome da Sensibilizzazione Centrale (SSC).

Come ho gia scritto negli articoli precedenti la Sindrome Fibromialgica è una malattia reumatica che provoca una forte dolorabilità diffusa a tutte le parti del corpo, una stanchezza giornaliera ingiustificata e una variegata sintomatologia extra-scheletrica diversamente presente da paziente a paziente, tra cui più spesso: disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali, cefalea, spasmi, difficoltà di memoria o/e di concentrazione.

L’elemento cardine di questa Sindrome è la dolorabilita diffusa, per questo Dolore cronico diffuso e Fibromialgia sono termini spesso usati come sinonimi e confusi in fase di diagnosi. In realtà il primo è una condizione che coinvolge circa il 13% della popolazione, e può essere l’espressione di più patologie reumatiche, post infettive, dismetaboliche.

La seconda, invece, rappresenta solo un sottogruppo del dolore cronico diffuso e coinvolge dal 2% al 4% della popolazione nazionale.

La Fibromialgia, però, non solo può essere scambiata con altri tipi di patologie dolorose croniche ma la sua peculiare sintomatologia tende spesso ad essere confusa con altre patologie definibili come Sindromi da Sensibilizzazione Centrale (SSC). Per Sensibilizzazione Centrale si intende un meccanismo patofisiologico noto: una iperalgesia (eccessiva sensibilità a stimoli normalmente dolorosi), allodinia (stimoli normalmente non dolorosi che diventano tali) e un’espansione del campo percettivo (che spiega verosimilmente il dolore più ampio). Si manifesta con una ipersensibilità a vari stimoli nocivi (per esempio pressione e calore) e non nocivi (per esempio il tatto).

La scarica prolungata elettrofisiologica (che può spiegare la natura cronica del dolore) mantiene, inoltre, un dolore successivo allo stimolo (per esempio bruciore e parestesia) che dura più a lungo del normale osservato nei gruppi di controllo dopo lo stimolo doloroso.

La SSC è una nuova entità di malattia che in medicina moderna comprende una serie di condizioni croniche con caratteristiche comuni. Oltre alla Fibromialgia vi sono comprese anche patologie come la Sindrome da stanchezza cronica e la Sindrome delle gambe senza riposo, Sindrome del colon irritabile, la Sindrome dell’articolazione temporomandibolare, emicrania o cefalea tensiva, la Sindrome della vescica irritabile e la Sindrome chimica multipla.

Nello specifico, la Sindrome da stanchezza cronica è caratterizzata da: fatica debilitante, malessere post sforzo, dolore, problemi cognitivi e disfunzione del sonno. L’elemento principale di questa Sindrome è il senso di stanchezza, prostrazione, affaticabilità persistente e inspiegabile, che può durare per ore, giorni o anche settimane. Spesso non è presente nessuna causa specifica identificabile se non in una minima attività fisica o mentale. La spossatezza può essere tale da simulare una forma influenzale (ovviamente senza febbre).

La Sindrome delle gambe senza riposo, in letteratura medica, è descritta invece come una sensazione sgradevole di formicolio e dolore costante agli arti inferiori. Compare al momento di coricarsi e durante le ore notturne; disturba il sonno e l’addormentamento e costringe i pazienti a eseguire movimenti repentini e continui delle gambe per attenuarne i sintomi.

Non è un semplice disturbo temporaneo: la sindrome delle gambe senza riposo è un vero e proprio disagio patologico cronico, di carattere neurologico.

Le cause che provocano la comparsa di queste Sindromi da Sensibilizzazione Centrale rimangono tuttora sconosciute; in proposito sono state formulate alcune ipotesi (sbilanciamenti ormonali, problemi di natura psicologica, difetti del sistema immunitario o infezioni di tipo virale) che però non hanno ancora trovato sufficienti conferme scientifiche.

La diagnosi di queste patologie è ancora molto problematica poiché i pazienti presentano sintomi differenti, e diversi sono gli specialisti che spesso vengono interpellati: il neurologo per il mal di testa, il gastroenterologo per i sintomi legati alla digestione o a volte semplicemente l’algologo che interviene sui sintomi, ma non sulle cause. Il reumatologo, per sua natura ed estrazione, è l’unico specialista in grado di avere una visione d’insieme del paziente e fare un’effettiva diagnosi differenziale che tenga conto di tutta la variegata sintomatologia, attuando esami specifici, anche per escludere altre patologie con sintomatologia simile.

La diagnosi perciò è difficoltosa e di conseguenza l’approccio terapeutico non è semplice. Secondo i protocolli condivisi dalle linee guida d’intervento internazionali è importante, infatti, un approccio condiviso e multidisciplinare, basato sulla compresenza di diversi specialisti come il Reumatologo, il Terapista del dolore, lo Psicoterapeuta, lo Psichiatra, il Fisiatra e il Nutrizionita.

È importante un approccio farmacologico per il dolore e il riposo notturno cui però dovrebbero essere associati altri trattamenti come la Fisioterapia o la Psicoterapia Cognitivo – Comportamentale o le tecniche di rilassamento necessarie per educare ed insegnare al paziente il controllo della propria dolorabilità e fatica, migliorando così la propria quotidianità. Se pur ancora non riconosciuta la Fibromialgia è stata studiata in maniera più approfondita rispetto ad altre forme di SSC e questa modalità di trattamento è basata su maggiori evidenze.

Riconoscere i soggetti a rischio e trattarli adeguatamente rimane ancora oggi una sfida per il sistema di assistenza sanitaria. Un intervento precoce potrebbe essere in grado di ridurne l’impatto invalidante a lungo termine e limitarne le conseguenze sulla qualità della vita.

Per questo è importante informare ed essere informati; solo così è possibile conoscere i necessari percorsi per ottenere il prima possibile una giusta diagnosi e intraprendere le opportune terapie atte ad evitare la cronicizzazione di tali patologie.

Bibliografia

Yunus Mb, Masi AT, Aldag JC. (1989). A controlled study of primary fibromyalgia syndrome: clinical features and associations with other functional syndromes. J Rheumatol Suppl., 19: 62-71.

Nielson WR, Walker C, McCain GA. (1992). Cognitive behavioural treatment of fibromyalgia syndrome: preliminary findings. J Rheumatol, 19: 98-103.

Rossy LA, Buckelew SP, Dorr N, et al. (1999). A meta-analysis of fibromyalgia treatment interventions. Ann Behav Med,  21: 180-91.

Dott.ssa Alessia Ricci

Psicologa Psicoterapeuta, Referente AISF Versilia -ONLUS
E-mail. [email protected]
http://www.alessiaricci.com
Cell. 339 77 84 089

Si ricorda che la prossima domenica sarà dedicata a Voi e alle vostre domande con la “Domenica dell’Esperto”. Non esitate, quindi, a chiedere informazioni, approfondimenti su tematiche inerenti ad un ambito di vostro interesse.

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Sindrome da stanchezza cronica

ultimo aggiornamento: 22-05-2017


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