Questa volta io e Piero abbiamo deciso per un breve trekking sul Monte Gabberi: partenza dalla località Tre Scolli (526 mt. S.l.m., poco sopra la frazione di Casoli – Camaiore).

Monte Gabberi, una camminata adatta a tutti

Si tratta di una camminata adatta anche alle famiglie, di non lunga durata, ma molto interessante e aperta su bei panorami: il monte Gabberi è, infatti, il primo monte a ridosso della costa versiliese e offre, dalla vetta, una splendida visuale su tutta la costa (fino al Golfo di La Spezia) e sulle Apuane meridionali.

Monte gabberi inizio sentieroArrivati alla località di partenza, l’imbocco del sentiero (via n° 106) è assai agevole: si trova in prossimità di uno dei ripidi tornanti disegnati dalla strada, immediatamente prima di una sbarra e proprio vicino ad un piccolo spazio sterrato utilizzato solitamente come parcheggio; su una roccia è ben visibile il segno bianco-rosso CAI con il numero 106.

Procedendo nel bosco su facili roccette si sbocca, in 5 minuti, di nuovo sulla strada asfaltata: seguirete la strada in salita fino ad incontrare, nel giro di qualche minuto, ancora il segnavia n° 106 in evidenza sempre su una roccetta: da questo punto in poi il sentiero è ben indicato e giungerete, in un percorso misto nel bosco tra rocce, sassi e sterrato, a riconoscere un muro in pietra di contenimento di un dislivello del terreno; il muro si troverà giusto davanti a voi e vi indicherà di scegliere tra due alternative: a destra il sentiero va verso il Monte Matanna, a sinistra conduce sul Gabberi. In circa 10 minuti arriverete dunque ad una foce-crocevia dalla quale, prendendo in leggera salita il sentiero ancora sulla vostra sinistra (è qui che nasce la via n° 107), vi avvierete alla volta del monte Gabberi.

Monte gabberi per la grotta del Tanaccio
Monte gabberi per la grotta del Tanaccio

La via sale dolcemente in mezzo ad un bel bosco di carpini bianchi e neri; incontrerete ben presto una prima ed una seconda deviazione sulla vostra sinistra (da non prendere) e che segnaliamo solamente perché la seconda deviazione porta (indicazione ben visibile su segnaletica apposta su un albero) alla “grotta del Tanaccio”, sede di rinvenimenti di insediamenti umani appartenenti al periodo eneolitico.

Proseguendo la via disegna più ripidi tornanti, prende così quota, e vi conduce ad un piccolo pianoro circondato da roccette: da qua potrete godere di un bellissimo panorama su parte delle Apuane meridionali; in particolare il Matanna, il Nona, il Procinto con la “sua” Crestina dei Bimbi e, volgendo lo sguardo ancora più a sinistra, il maestoso Gruppo delle Panie (Pania Secca, Uomo Morto, Pania della Croce con la Costa Pulita):

Monte gabberi veduta sul Monte Procinto
Monte gabberi veduta sul Procinto e sul gruppo delle Panie

“E il naufragar m’è dolce in questo mare”

Il sentiero 107 sale ancora; in breve, circa dieci minuti, vi conduce ad una foce dove la via diviene pianeggiante: terrete decisamente la destra (a sinistra il 107 si infila in una fitta vegetazione) ed inizierete così un lungo e dolce saliscendi, che manterrà sostanzialmente sempre la stessa quota e che, in circa trenta minuti di cammino, vi guiderà ad una casetta isolata, di proprietà privata, ai margini di una bella radura. Questo tratto del percorso si svolge all’interno di una vegetazione varia: oltre, ancora, al carpino, il bosco è disseminato di piante di agrifoglio (è affascinante immaginare che l’agrifoglio, con le foglie più basse a margine spinoso e con quelle alte a margine regolare, voglia in realtà proteggersi come tutti gli esseri senzienti) e di maggiociondolo con i suoi fiori gialli che in maggio risplendono in mezzo al verde della vegetazione.

Superata la casa e la radura il sentiero si getta nuovamente nel bosco dopo aver iniziato a risalire; il tracciato è ben segnato e non ci si può sbagliare. monte gabberi gradino HillarySi superano agevolmente diversi tratti disseminati di roccette fino a raggiungere lo stretto canalino che conduce alla vetta: all’imbocco del canalino è stata apposta una targa in memoria che individua, con spirito ironico, il passaggio come “gradino Hillary” (dal nome del ben più famoso passaggio finale che conduce alla vetta dell’Everest); da qui in qualche minuto siete sulla vetta (circa mezz’ora dalla casa nella radura).

La vista è appagante: le Apuane meridionali alle vostre spalle e la costa tirrenica davanti a voi fino al golfo di La Spezia; in lontananza Capraia, Gorgona e la Corsica nelle giornate più limpide.

Monte gabberi panorama dalla vetta
Monte Gabberi panorama dalla vetta

Dopo la contemplazione dell’ambiente e un po’ di riposo potrete ritornare, per gli stessi sentieri, alla vostra auto (circa 1h30’ per il ritorno). Nel bosco, durante il trekking, vi potrà capitare di ascoltare il verso del cuculo; che sorpresa quando mi hanno spiegato che il cuculo pratica il cosiddetto parassitismo di cova: la femmina depone le uova nei nidi di altri uccelli; alla nascita, il piccolo cuculo “estromette” dal nido le eventuali uova della specie “ospite” e viene così nutrito dai “genitori adottivi” che, ingannati da questo comportamento, lo allevano come proprio “figlio”. Quanto è meravigliosa e sorprendente la natura!


Difficoltà:

Facile

Durata Itinerario:

3 ore circa


Monte Gabberi mappa del percorso

monte gabberi mappa


Massimiliano LombardiMassimiliano LombardiPer maggiori informazioni sui percorsi escursionistici sulle Alpi Apuane, rivolgersi alla sezione CAI di Viareggio “M. Bacci”.
Ricordate, la montagna è un ambiente bellissimo, quanto ostile e difficile da affrontare nelle difficoltà. Valutate prima di partire le vostre corrette condizioni fisiche e l’idoneità dell’attrezzatura. Evitate di addentrarvi in escursioni da soli e ricordate di comunicare sempre l’itinerario che andrete ad affrontare per permettere in caso di necessità di essere rintracciati.

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