Dopo l’arresto del sindaco PD di Pescia, Oreste Giurlani, il segretario del PD della Versilia ci va giù duro contro i politici di professione. (Per renderla facile e comprensibile a tutti, ci pensiamo noi: anche se precisa di non parlare della Versilia il veleno di questi 2 anni non lascia adito a dubbi. L’accusa è rivolta a Giorgio Del Ghingaro – 10 anni a Capannori e 2 a Viareggio – di essere un sindaco di professione e quindi, con la politica come unica forma di sostentamento, più esposto a corruzione).

Qui Giuseppe Dati

foto profilo fb

Ecco cosa scrive: “Se Oreste Giurlani ha fatto quello di cui viene accusato, deve andare in carcere. Punto. Chi ruba denaro alla Pubblica Amministrazione non può godere di alcuna indulgenza. Detto questo, il caso sollecita almeno tre riflessioni per il futuro.”

La prima è per i partiti e i movimenti politici: devono prestare la massima attenzione nel selezionare le candidature per ogni ruolo. E’ vero che non sempre è facile individuare preventivamente i malandrini, che certamente non si presentano con la felpa con su scritto “ladro”, ma è altrettanto vero che non sempre si fanno tutti gli sforzi necessari a tenere spalancati gli occhi per capire in anticipo chi davvero stiamo candidando a qualcosa.

La seconda è per gli elettori: noi tutti, quando andiamo a votare, dobbiamo cercare di vedere tra le nebbie della propaganda e evitare di votare per coloro della cui onestà non siamo sicuri, anche se magari è del partito che ci sta più simpatico. Prima leviamo di mezzo i disonesti, poi ci si confronterà sulle idee di quelli rimasti.

La terza riflessione vale un po’ per tutti: leggo sulla stampa che Oreste Giurlani ha fatto per 25 anni consecutivi il Sindaco lì, l’assessore qua, il Sindaco là…. e come lui ce ne sono molti in Italia. E’ un sistema che non mi convince del tutto. Non è preferibile che chi ha dato un contributo alla sua comunità per un periodo, poi torni a fare il semplice cittadino, soprattutto se si parla di politica a livello locale? Non a caso la legge sui sindaci prevede che dopo dieci anni non ti puoi candidare di nuovo nel tuo Comune.”

“Però consente che ci si possa candidare nel Comune accanto, o dopo un intervallo di cinque anni, tornare a fare il Sindaco nel Comune di prima. Non sto parlando dei casi che abbiamo in Versilia attualmente, ma in generale: è giusto che uno faccia il Sindaco o l’assessore “di professione”? Non rischia di assuefarsi alle logiche del potere e del compromesso, che da strumenti (necessari) per raggiungere gli obiettivi di governo, diventano talvolta essi stessi il fine della propria azione politica?”

“Non sarebbe meglio che uno che ha fatto dieci anni il Sindaco o l’assessore smettesse del tutto oppure, se proprio è bravo, vada magari in Parlamento o in Consiglio regionale, a spendere lì le esperienze che ha maturato sul territorio? Uno che ha fatto per dieci anni il Sindaco di un Comune quel che poteva fare l’ha fatto, quel che poteva dare l’ha dato. Evitiamo che … gli venga in mente di prendere.”

Qui Giorgio Del Ghingaro

giorgio del ghingaro
Giorgio del Ghingaro al Carnevale di Viareggio

Giorgio Del Ghingaro (excusatio non petita…?) preferisce incassare il colpo e farci dell’ironia sopra, tranne quando deve lanciare bodate al Segretario versiliese:

“Non ce l’ho fatta, ho dovuto confessare: sono un ladro. 

L’ho capito dal commento del segretario PD Versilia Giuseppe Dati, all’arresto del sindaco PD Oreste Giurlani, al quale auguro di chiarire tutto e di tornare quello di sempre.

Dati, perso nei suoi ragionamenti ombelicali, afferma che è quasi inevitabile che un sindaco che ha fatto due mandati, apprestandosi a fare il terzo, diventa disonesto, al pari di chi è in politica da più di dieci anni.

È un ragionamento che non fa una piega: per essere disonesti bisogna aver amministrato un comune per almeno dieci anni e un giorno. È una sentenza, un postulato, una fine inevitabile, sempre secondo tale illustre e improbabile personaggio.

E allora ho capito che anch’io son diventato ladro, avendo fatto dieci anni da sindaco a Capannori e quasi due a Viareggio. Confesso che non me n’ero accorto, credevo di non averci nemmeno il fisico, anzi pensavo che l’onestà non si misurasse con gli anni ma con altri paradigmi: la propria coscienza, l’educazione, la moralità personale e l’etica pubblica, nel caso degli amministratori.

E invece cavolo, mi sbagliavo, il noto perdente segretario PD, nel suo ragionamento davvero profondo e raffinato, mi ha convinto del contrario e da oggi quindi, consapevole della mia neo-delinquenza, potrò essere arrestato, rinchiuso, segregato, perché ho superato il limite massimo di mandati onesti, d’ora in poi solo ruberie e truffe, sgraffignamenti e raggiri.

Seriamente, giuro che se non avessi letto personalmente le stupidaggini che ha scritto quel soggetto da evitare, non ci avrei creduto. Per giustificare l’arresto di un sindaco PD, accusato di aver intascato soldi pubblici, sostiene che tutti i sindaci che hanno fatto più di due mandati sono tentati di rubare, in pratica dà dei ladri a quasi tutti gli amministratori, di vari livelli, toscani e italiani.

Mi vergogno per lui, per le cose che dice, perché accosta il marchio PD a delle parole sciocche, rozze, prive di senso e di significato, oltre che offensive per chi si fa il culo ogni giorno per rappresentare onestamente e con dignità la comunità che l’ha eletto. Mi vergogno anche perché lui dovrebbe essere la voce dei tanti elettori e simpatizzanti PD, che certamente non si riconosceranno nelle sciocchezze che ha scritto.

Mi vergogno perché non ho ancora letto una nota di biasimo dai vertici regionali del Partito Democratico alle affermazioni di Dati, che sarebbe quanto mai opportuna, visto che trascina nel ridicolo anche loro, considerato che molti fanno politica da più di dieci anni.

Bene, dopo aver detto la mia, torno alla neo-attività di malvivente, non vorrei che Giuseppe Dati, segretario perdente PD Versilia, perso nelle sue nebbie pseudo intellettuali, si accorgesse che sono una persona onesta, che non faccio del male a nessuno e che solo per sopportare le cazzate che dice mi dovrebbero dare un premio alla pazienza.

Dio Bonino e Santo, ma figuriamoci se pensavo d’esse un ladro senza “sapello!”»

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