Il fascino “esotico” dell’Italia e della Toscana raccontato non attraverso il classico Grand Tour delle città d’arte, bensì con gli scorci, le ricchezze paesaggistiche e gli stili di vita di un territorio come quello versiliese, ancora tutto da scoprire.

È l’idea ispiratrice del film “The Gift” che l’affermato giovane regista indonesiano Hanung Bramantyo, molto seguito ed apprezzato in tutto il sud-est asiatico, inizierà a girare nei prossimi giorni a Seravezza e dintorni, tra i richiami mondani della costa e la ruvida bellezza delle Alpi Apuane e dei suoi magnifici marmi.

La pellicola – prima produzione indonesiana a sbarcare ufficialmente in Toscana, se non addirittura in Italia – vedrà impegnata una troupe di ben venti persone giunte appositamente da Giacarta.

L’inizio delle riprese è stato annunciato questa mattina in conferenza stampa a Palazzo Mediceo di Seravezza dal sindaco Riccardo Tarabella e dall’assessore alla promozione e valorizzazione del territorio Giacomo Genovesi, presenti il regista Hanung Bramantyo, il produttore Anirudhya Mitra e i line producer, nonché grandi fautori del progetto, Jacopo Cappuccio e Malina Andryani.

Nei mesi scorsi, in totale anonimato, regista e produttore hanno già fatto un sopralluogo in Versilia, che ieri è stato ulteriormente affinato con visite ad ulteriori location, tra le quali la Villa Medicea e il centro storico di Seravezza e le cave di marmo delle Cervaiole, sul Monte Altissimo, di proprietà della società Henraux.

Luoghi apprezzati a tal punto da volerne fare lo scenario principale del lungometraggio, che racconta il viaggio di una giovane turista indonesiana nell’affascinante terra di Toscana.

Facile immaginare l’effetto di promozione territoriale che il film potrà avere verso il pubblico indonesiano e quello di altri Paesi del sud-est asiatico.

La grande notorietà del regista consente infatti di dare pressoché per certo il passaggio di “The Gift” ai principali festival cinematografici dell’area – Indonesia, Giappone, Australia, Brunei, Malesia, Corea, Singapore –, la cui florida economia spinge un crescente numero di facoltosi viaggiatori verso l’Europa e l’Italia in particolare.

Per restare alla sola Indonesia, va ricordato che il Paese conta oltre 250 milioni di abitanti, segna una crescita costante del Pil, attorno al cinque per cento annuo, ed ha un volume d’affari con l’Italia di 3,69 miliardi di euro l’anno. Nel 2013 gli indonesiani che hanno visitato l’Italia sono stati più di ventitremila, cresciuti dopo l’Expo milanese.

Viaggiatori curiosi, ma anche nuovi consumatori che si muovono con vivacità sui mercati dell’alto di gamma, amano l’eleganza ed apprezzano i prodotti dell’eccellenza manifatturiera italiana, dagli arredi ai marmi pregiati.

«Crediamo che il film rappresenti un’occasione di grande visibilità per il nostro territorio ed è per questo che abbiamo sposato subito il progetto, offrendo la nostra massima collaborazione a Jacopo Cappuccio e alla moglie Malina Andryani, instancabili promotori di scambi e iniziative culturali tra Italia e Indonesia», dichiara il sindaco Riccardo Tarabella.

«Lavoriamo e lavoreremo sempre con impegno e su più fronti per far conoscere Seravezza e per promuoverne la bellezza paesaggistica, la storia, la cultura, le tradizioni, in Italia come all’estero». Jacopo Cappuccio e Malina Andryani sono gli ideatori e direttori del Festival del Cinema di Indonesia, che si tiene a Firenze (la prima edizione fu a Pietrasanta, sei anni fa) e che nel 2016 ha avuto come madrina la star internazionale Anggun, alla quale il sindaco Nardella ha consegnato le “Chiavi della Città”.

La notizia è rimbalzata su diciotto delle principali testate giornalistiche indonesiane e sulla televisione Metro Tv. «Conosciamo ormai molti registi indonesiani interessati ed incuriositi dall’Italia, che hanno in programma di venire a girare i loro film qui», dicono Cappuccio e Andryani.

«È un’importante opportunità, da saper cogliere. Non basta purtroppo esporre il cartellino “Italia” per pensare di attrarre turisti e consumatori di queste nuove realtà economiche in espansione. Occorre invece lungimiranza e una visione attuale del mondo: come dimostra la Città di Seravezza e la sua amministrazione, capace di vedere lontano e assicurarsi un posto in prima linea, facendosi conoscere, è il caso di dirlo, in anteprima».

Il regista Hanung Bramantyo: «Amo da sempre l’Italia, anche perché trovo molto affine la sua cultura con quella del nostro Paese. In questo film ho scelto di mostrare non tanto le mete universalmente note delle grandi città d’arte, ma un’Italia più intima e genuina, adatta comunque a fare da sfondo alla storia d’amore che la pellicola racconta». Anirudhya Mitra della casa di produzione Seven Sunday Films:

«Abbiamo trovato a Seravezza un’ottima accoglienza e siamo molto grati del supporto ricevuto. Il nostro regista è molto soddisfatto delle location. Confidiamo in un buon risultato artistico, anche perché il progetto è stato espressamente pensato per una diffusione internazionale, grazie anche alla partecipazione a diversi festival cinematografici».

L’assessore Giacomo Genovesi: «In pochi mesi il nostro territorio è stato scelto come scenario privilegiato di molti eventi e progetti, da campagne pubblicitarie per note case di moda a, non ultima, questa importante produzione cinematografica. Il nome di Seravezza sta crescendo a livello internazionale e di questo non possiamo che esserne fieri».

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