Parole che suonano amare, amare per un amore sfiorito a causa di continue delusioni e ostacoli incomprensibili.

La lunga lettera-post con cui il giovane mascheratista Alessandro Vanni annuncia il ritiro dalle Maschere Isolate e più in generale dal mondo del Carnevale di Viareggio, racconta la realtà con parole malinconiche (guardando al passato) e amare (osservando il presente e pensando al futuro).

Tanta la carne al fuoco: le norme restrittive dettate dalla Fondazione, lo spirito di collaborazione inesistente tra colleghi, il polistirolo che si mangia la cartapesta e l’arte storica dei carristi e molto altro.

Solo l’ultima in ordine di tempo delle espressioni di disagio che filtrano dal mondo del Carnevale di Viareggio attraverso i social media.

Riportiamo integralmente quanto scritto da Vanni.

“10 cose che non sapete sul Carnevale di Viareggio

-1- Io e mio fratello ci ritiriamo dalle maschere isolate per manifesta demenza del Bando di Concorso

-2- la macchina di santa rosa pesa 5100 kg e viene portata in spalla da persone che sentono punte di peso da 150 kg durante il trasporto, mio nonno si faceva 15 km nei boschi con 40 kg di castagne in spalla ma le maschere isolate devono avere una struttura certificata a norma europea che non supera i 25 kg di peso

-3- a seconda delle condizioni atmosferiche e dell’ umidità dell aria la cartapesta cambia il suo peso quindi un mascherone da 25 kg in clima secco dopo un corso di pioggia va eliminato dal concorso

-4- le coreografie che si stanno rivelando un punto cruciale e di vero interesse sulle costruzioni di tutte le categorie vanno impedite ai costruttori piu giovani di modo che non si riesca a sviluppare creativamente questa disciplina e si evitino di formare pericolose sinergie con attori ballerini musicisti mimi e giocolieri che potrebbero minare la seria incapacità di fare spettacolo di tanti carristi

-5- le ditte artigiane del carnevale vanno considerate come ditte di metal meccanica per quel che concerne le norme sulla sicurezza,
in quale ditta di metalmeccanica si effettuano nello stesso locale dove si lavora il ferro lavorazioni di materiali pericolosamente infiammabili come polistirolo carta e vetroresina ?

-6- il carnevale di Viareggio é diventato quello che é grazie alle norme restrittive sulle dimensioni massime dei mascheroni

-7- non fidatevi di chi vi dice che usare il polistirolo ha la stessa valenza di chi adopera le tecniche della tradizione, il polistirolo e un materiale molto piu leggero economico resistente all acqua e che arriva alle ditte bello e pronto nella forma desiderata, il suo utilizzo ha fatto si che negli anni cé sempre stato meno bisogno di manodopera specializzata nella pigiatura di mascheroni e oltre alla presa per il culo culturale si stanno perdendo le tecniche antiche di lavorazione( fidatevi di uno che ha sempre cercato di guardare alla tradizione)

-8- quando durante il terzo corso di quest anno ci siamo trovati con il lato mare senza un carro grande per più di un ora é stato uno dei punti piu bassi mai raggiunti dagli organizzatori di una sfilata carnevalesca a Viareggio tutti hanno guardato solo all incasso nessuno ha pensato al danno d immagine che i responsabili della sfilata hanno procurato

-9- in tutto questo bailamme i carristi invece di cooperare, prendere in mano la situazione del carnevale e trovare una soluzione per restare umani preferiscono guardare al proprio orticello convinti che l ‘eruzione del vesuvio sia una manifestazione di benevolenza divina e non un pericolo imminente

-10- una volta il carnevale era composto da Artisti come Beppe Domenici, Renato Santini, Antonio D’arliano, quello che producevano era la loro arte e la loro cultura, oggi su piú di 20 ditte artigiane coloro che lavorano nel campo dell arte al di fuori della manifestazione si contano sulle dita di una mano, i prodotti che vengono creati non sono dissimili da cio che viene elaborato dalle ditte di scenotecnica del resto del mondo, mi viene da piangere se penso che abbiamo rovinato il piu bel fiore di tutta la spiaggia per guadagnare di meno e perdere tutta la poesia di un mestiere antico e forse per questo, purtroppo anacronistico .

E’ stato un viaggio bellissimo e sono lieto di aver avuto l onore nella mia vita di conoscere persone come Gionata, Gilbert e Corinne, Libero, Emilio, Luciano, e alcuni dei grandissimi del passato quando ero bambino come Silvano e Tono . Mi spiace di dover scendere a 28 anni da questo treno quando avevo quasi imparato le basi del mestiere, purtroppo il carnevale dei miei ricordi di bambino con i carri enormi tutti smontati negli hangar del Marco Polo, la necropoli di stampi tra i baracconi e l ipermercato, le impalcature di tavole e i mascheroni appesi ai paranchi come salami non esiste piú e stanno cercando in tutti i modi di cancellarne anche l’odore.”

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