1.300 pagine per una sentenza dove si stabilisce che la strage di Viareggio “non era imprevedibile”.
E che la mancanza di interventi di manutenzione ha costituito il principale fattore del dramma.

Il tribunale di Lucca ha reso note le motivazioni della sentenza del processo di primo grado per la strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009. La notte in cui, in una tragica catena di eventi, una cisterna carica di GPL ha deragliato, si è squarciata e il liquido uscito dalla rottura esplose, uccidendo 32 persone.

Il processo ha visto condannare Mauro Moretti a 7 anni, come ex amministratore di Rfi, e altre pene per il responsabile manutenzioni di Gatx Rail, società tedesca dei carri cisterna utilizzati dal convoglio.

Il rispetto delle regole sugli interventi tecnici necessari a garantire la sicurezza del trasporto ferroviario, sarebbe dunque stata necessaria a scongiurare il peggio, frutto di una concatenazione di eventi figli proprio della mancanza di prevenzione in merito.

Le cause del disastro, quindi, sono riconducibili a questa “mancata attenzione dolosa” prima ancora che alla rottura dell’assile del carro cisterna che ha dato il via alla sequenza di eventi che avrebbero portato alla notte maledetta in cui persero la vita tante persone.

(Visitato 197 volte, 1 visite oggi)

Notte di sangue a Camaiore, uomo sgozzato con una bottiglia rotta

Si lancia dalle scale di un hotel: mistero sulla morte di un ragazzo