La memoria della strage di Sant’Anna come ponte verso il futuro, per costruire un’Europa di popoli; antifascismo come valore attuale e da ribadire con forza.

Tante persone hanno affollato la spianata del Monumento Ossario di Sant’Anna di Stazzema, sul Colle di Cava, il luogo in cui riposano i 560 Martiri di Sant’Anna di Stazzema.

Il 12 agosto 1944 era sabato come sabato è oggi, 73 anni dopo. Alcuni dei testimoni di quella orrenda strage sono tra noi e basta la loro presenza, con la voce interrotta dal dolore ancora così forte dopo più di 70 anni, per farci capire e ricordare che i diritti, la democrazia, la pace non dobbiamo darli mai per scontati ma sono principi e valori conquistati col sangue di milioni di persone, di tante generazioni.

Enrico Pieri ringrazia, durante il suo saluto, le tante persone che hanno voluto essere lì, insieme a lui. “Veniamo qui e impegniamoci per un mondo di pace. Di memoria c’è bisogno”.

Trasmettere alle giovani generazioni la memoria di Sant’Anna, perchè non si cristallizzi la storia ma si renda attuale: è questa la missione del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Comprendere il presente attraverso la consapevolezza e la conoscenza del passato, per poter costruire un futuro di pace.

Il Sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ribadisce l’impegno quotidiano del Comune che, attraverso il lavoro del Museo Storico, diffonde il messaggio di pace di Sant’Anna ai giovani. Verona si concentra anche su un altro tema, ripreso da altri oratori: la lotta contro l’apologia del Fascismo.

“La nostra democrazia non è a rischio, ma la guardia non deve essere abbassata. Abbiamo il dovere, insieme al Ministero della Pubblica Istruzione, di far sapere molto bene cosa fu il Fascismo. Sono d’accordo con Nardella: reintroduciamo nelle scuole l’educazione civica. E’ oltraggioso e di cattivo gusto vedere gadget con simboli fascisti venduti sulle bancarelle: offendono la memoria di coloro che sono morti per combattere questa ideologia”.

Il Sindaco ha invitato alla riflessione sul tema dell’accoglienza e della diversità, citando gli esempi di Don Fiore Menguzzo e Don Innocenzo Lazzeri, ma anche di Don Zappolini, presente l’11 agosto alle celebrazioni per ricordare il martirio dei due parroci. E ha tracciato la prospettiva per il futuro del Parco Nazionale della Pace. “Stiamo lavorando per completare il Museo Storico e il Centro d’accoglienza”-prosegue – “che abbiamo rinominato “Fabbrica dei Diritti”. Vogliamo lavorare perché i cittadini del futuro siano cittadini consapevoli, che contribuiscano alla crescita della società. Noi porteremo la vita, là dove c’è stata morte e distruzione: con l’arte, la cultura, il dialogo. Ricordo la Campana della Memoria, collocata al Monumento Ossario, e il monumento diffuso “Anna-Monumento all’attenzione” di Gianni Moretti e voluto dalla Sovrintendenza: due opere importanti che legano cultura e memoria”.

Per la Regione Toscana, ente che da sempre sostiene attivamente Sant’Anna di Stazzema, ha portato il saluto l’Assessore Vittorio Bugli.

“Sant’Anna è luogo simbolo: qui si è concentrato il dolore del “Secolo infelice”. Dobbiamo far parlare sempre di più i ragazzi: è il più grande investimento che la democrazia possa fare”.

Alla cerimonia hanno presenziato tanti giovani, italiani e tedeschi, che hanno preso parte al Campo della Pace a sant’Anna di Stazzema dal 5 al 13 agosto, incontrando i superstiti. Un progetto sostenuto dal Comune di Stazzema e finanziato dal Land Baden-Württemberg. Hanno preso la parola, in rappresentanza dei giovani, Arbina Dika e Julian Kufferath lanciando uno sguardo verso il futuro, hanno raccontato con emozione la loro esperienza e il contatto umano avuto con i superstiti della strage. “Non ci siamo solo informati, qui ci siamo educati”, hanno detto.

A rappresentare la Repubblica Federale Tedesca è stato il Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata Tedesca Irmgard Maria Fellner che ha annunciato nuovi finanziamenti per le iniziative a Sant’Anna di Stazzema. “Il Governo tedesco, con il Ministero degli esteri, finanzierà la stagione dell’Organo della Pace. Essere qui è una prova di rispetto verso le vittime, questa è la mia prima missione: in un luogo in cui sono stati uccisi innocenti da parte di miei concittadini tedeschi”. Una riflessione che ha suscitato emozione.

“Rendiamo omaggio alla grandezza morale dei superstiti: predicano riconciliazione e porgono la mano ai tedeschi per guardare verso il futuro”. Il populismo va combattuto con le idee.

“Alexander von Humboldt nel 1799 disse: le idee sono utili quando prendono vita nella mente di molti. Italia e Germania devono stare unite per le sfide internazionali”.

Ha citato, tra gli altri, Matteotti, Calamandrei e i fratelli Rosselli il Senatore Andrea Marcucci, Presidente della Commissione Cultura al Senato.

“La memoria è un patrimonio che accomuna giovani e meno giovani, ed è un baluardo contro la retorica. La nostalgia del passato e la xenofobia si mescolano alla retorica: non possiamo rimanere indifferenti a quello che sta succedendo intorno a noi. Un clima di odio che trasuda dai social network, caccia agli stranieri, insulti ad Emanuele Fiano deridendolo per le sopracciglia, come a voler evidenziare la provenienza della sua famiglia: suo padre era un ebreo internato nei campi di concentramento. Dobbiamo investire sulla formazione dei ragazzi intensificando le visite a Sant’Anna e in luoghi come questo”. Marcucci parla chiaro e forte. “Dobbiamo dire che antifascismo è una parola moderna. Luzzatto diceva, dieci anni fa, che l’antifascismo è come un abito vecchio, da riporre in soffitta, un valore del passato. Non è così.

Dobbiamo estendere le pene per apologia di fascismo, anche sul web. Punire la propaganda e l’apologia di fascismo non è liberticidio. Il fascismo non è tollerabile, il fascismo non è un opinione: è un reato, dal 1952”.

Al termine della cerimonia è stata inaugurata la mostra “Colori per la Pace” con disegni realizzati da bambini di tutto il mondo che resterà visitabile al Museo Storico e all’Ossario fino al 18 agosto 2017.

Sono stati suonati 12 rintocchi della Campana della Memoria realizzata dal maestro Romano Cosci, dal suono profondo ed intenso che si è propagato per tutta la vallata.

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