Inverno buio per Lido di Camaiore. Lo dice a “il Tirreno” Carmelo Donzella, presidente del Ccn di Lido di Camaiore. “Su Lido di Camaiore abbiamo avuto meno turisti, meno giro di gente. Molto affollate le serate di eventi e intrattenimento organizzato da Abc, ma per gran parte erano persone che venivano ad assistere e andavano via senza spendere un euro. I negozi – afferma Donzella – hanno risentito molto della stagione negativa. Gli incassi sono stati molto bassi, specie se confrontati con i negozi dei territori limitrofi come Tonfano, Forte dei Marmi e addirittura Viareggio che sta recuperando il terreno perso in questi anni. Poca gente e di scarsa qualità: i turisti che prendono una sdraio in due, che mangiano una pizza in due, o che cercano la maglia da 5 euro, servono a poco all’economia locale…”
La stagione appena chiusa ha lasciato dei ‘feriti’ sul territorio. Almeno 3 le attività che chiuderanno in autunno. “C’è chi – ammette Donzella – sta pensando di portare anche a Lido i temporary store. Aperture estive, zero rischi, incassi buoni e a settembre ciao a tutti. Ma così il territorio rischia di morire, di tornare indietro di 10 anni. Del resto però come biasimarli? Oggi per avere un incasso pari a quello di 2 o 3 anni fa bisogna stare aperti 16 ore invece che 8, con tutti gli aggravi di spese e costi. E non tutti hanno la forza e la voglia di farlo”.
Come uscire da questa situazione? Per il presidente del Ccn servono diversi fattori. “Prima di tutto destagionalizzare il turismo. Gli intrattenimenti estivi proposti da Abc vanno benissimo. Ma servono grandi eventi in primavera, autunno e inverno. Soprattutto in inverno, dico, visto che l’inverno a Lido è lunghissimo: la frazione si svuota. Non possono solo essere hotel, negozi e bagni a proporre eventi. A Forte dei Marmi, a Pietrasanta o Viareggio è l’inverso: il Comune propone eventi, e i commercianti gli vanno dietro con entusiasmo. Il Comune da questo punto di vista latita, è poco presente a Lido”.
