Sul campo di San Giuliano Terme, comincia la terza vita (da 60 anni in avanti) di Francesco Buglio, nuovo allenatore del Real Forte dei Marmi Querceta. Francesco è reduce da una promozione (con il Pavia, dall’Eccellenza alla serie D) anche se siamo convinti che nella sua lunga carriera, ricorderà con piacere gli anni in bianconero viareggino. Prima da giocatore e poi, in due momenti diversi, da allenatore con la promozione in serie C2 e la successiva salvezza con il Tempio nelle stagioni 1996-97 e 1997-98. Senza dimenticare un fatto: Buglio dopo l’esordio in serie A con il Varese (prima metà degli anni ’70) giocò anche la Coppa Carnevale di Viareggio segnando contro gli olandesi dell’Amsterdam.
La seconda vita calcistica di Francesco Buglio (siciliano di nascita ma viareggino di adozione) è cominciata il giorno in cui, ancora giovanissimo e con la maglia del Viareggio in serie D, venne costretto ad appendere le scarpette al chiodo per un problema cardiaco: stop al calcio giocato e subito in panchina. L’intuizione fu di Massimo Pecchia, allora dirigente della Croce Verde che faceva il campionato regionale Allievi (in campo c’era Bonuccelli, futuro ‘Condor’). E l’anno dopo, dopo questo debutto, arrivò la panchina del Bozzano in Prima categoria: era il Bozzano del tandem dirigenziale Tino Checchi-Eugenio Franceschi, che giocava al ‘Polisportivo’ di Massarosa (il ‘Rontani’ veniva sottoposto ad una profonda ristrutturazione). In quel Bozzano quasi tutti i giocatori erano più grandi di Francesco Buglio che aveva 26 anni: ricordiamo i compianti Roberto Vanni e Claudio Morelli, ma anche Meniconi, Gori, Salvia, Barcellandi, Casanova. In quella stagione trovò di fronte anche il Borgo a Mozzano (dopo la fusione con il Ghivizzano, diventata GhiviBorgo), guarda caso – dopo 35 ann – la squadra contro cui domani il Real Forte dei Marmi Querceta comincia la sua terza vita, dopo avere girovagato in mezza Italia a insegnare calcio, facendo prima la gavetta e poi raccogliendo i frutti.
(Visitato 542 volte, 1 visite oggi)
