Una prospettiva inaccettabile alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze. Una prospettiva miope che indebolisce Viareggio delle sue competenze e la relega a rimanere solo un luogo di produzione, fintanto che non verrà deciso diversamente.
Oggi infatti la situazione a Livorno con un carico di lavoro importante (3 gigayacht oltre i 100 mt) non permette scelte produttive diverse, ma per il futuro niente può essere dato per scontato.
Quello che ieri ci è stato spiegato – durante l’incontro con l’azienda – e che non condividiamo, è che un bacino di 40/45 persone sarà trasferito in tempi brevi a Livorno, con i disagi e le conseguenze che chiunque può ben comprendere.
Secondo l’azienda saranno spostati: l’ufficio tecnico, l’ufficio amministrativo, l’ufficio commerciale, l’ufficio marketing. Resterà unicamente un presidio a supporto della produzione e il tutto avverrà in tempi brevi”.
“Inoltre, cosa che ci inquieta non poco, entro fine ottobre il consiglio di amministrazione delibererà la divisione societaria tra Azimut e Benetti, segnando la discontinuità dei marchi e delle produzioni, con la definitiva assegnazione del ruolo centrale di Livorno per il marchio viareggino.
A latere, rileviamo inoltre la gravità dell’atteggiamento aziendale: per il versante Azimut nessuno si è presentato all’incontro, segno chiaro dei dissidi interni al gruppo dirigente che mette in evidenza le difficoltà per Azimut Benetti di parlare con una voce sola, dimostrando una condizione di divisione aziendale e di mancanza di dialogo interno che denunciamo come un ulteriore pericolo per i lavoratori.
Per questo, per respingere una soluzione sbagliata che cancella il patrimonio storico e occupazionale di Viareggio, come sindacato non possiamo che indire da subito lo stato di agitazione e proclamare un pacchetto di ore di sciopero finalizzato all’inversione di una rotta che rischia di portare direttamente Benetti e Viareggio ad un naufragio certo”.
 Lo scrive Fiom Cgil e Uilm Uil provincia di Lucca
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