Entra nel vivo il percorso partecipativo programmato dal Comune di Seravezza per la formazione dei Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi (PABE) delle Alpi Apuane presentati dalla società Henraux. Dopo l’avvio delle procedure urbanistiche e valutative deliberato dalla Giunta comunale il 24 maggio e l’illustrazione dei documenti alla cittadinanza avvenuta durante l’incontro svolto alle Scuderie Medicee il 17 luglio scorso, è la volta del confronto con i soggetti non istituzionali a vario titolo interessati. Rientrano tra questi sia i gruppi locali di espressione organizzata della società civile – come le associazioni di volontariato, le pubbliche assistenze, le associazioni culturali, ambientaliste ed espressione di specifici interessi o attenzioni – e le parti sociali come le associazioni sindacali, i rappresentanti delle categorie economiche, sociali e politiche e gli ordini professionali.

«Nonostante si tratti di piani attuativi riguardanti aree circoscritte, in considerazione della valenza ambientale, paesaggistica, storico-culturale ed economica che gli stessi rivestono, sono stati individuati in modo circostanziato una serie di portatori d’interesse e di posizioni in grado di mobilitare risorse chiave per il territorio, sotto gli aspetti cognitivi, culturali, politico-sociali ed economico-produttivi, aventi possibili relazioni con la pianificazione delle attività estrattive», ricorda l’assessore all’urbanistica Valentina Salvatori. «L’incontro non sarà tuttavia la circostanza per un momento di dibattito e di discussione vero e proprio, fase per la quale sono previste occasioni specifiche, ma l’opportunità per l’Amministrazione di acquisire direttamente contributi in grado d’implementare e migliorare i quadri conoscitivi in corso di formazione. Si partirà venerdì 20 ottobre prossimo con le associazioni ambientaliste e quelle di fruizione e valorizzazione del territorio montano, l’ASBUC, i comitati di salvaguardia e tutela, le associazioni civiche e i circoli culturali. Alla riunione, alla quale sono stati invitati una trentina di gruppi, farà seguito un incontro con le associazioni di categoria, sindacali, professionali ed economiche. La complessità e la rilevanza delle questioni che i PABE si trovano ad affrontare richiedono che la fase di sviluppo della proposta di piano sia accompagnata da momenti di ascolto di tutti gli attori sociali coinvolti con lo scopo di produrre previsioni migliori».

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