Lo stato della trattativa sugli usi civici della montagna seravezzina e le prospettive di un accordo fra le parti, a quasi trent’anni dall’avvio della causa presso il Commissariato per la liquidazione degli usi civici del Lazio e della Toscana a Roma, sono state il tema dell’incontro pubblico tenutosi ieri sera alla Pieve di San Martino alla Cappella. Convocata da Asbuc per i propri frazionisti (i residenti ad Azzano, Basati, Cerreta Sant’Antonio, Giustagnana, Minazzana, Fabbiano, Riomagno e nella località di Montorno) l’assemblea ha visto la partecipazione dei consulenti Asbuc e degli amministratori comunali per approfondire il lungo iter processuale e per illustrare la piattaforma d’accordo sulla quale Asbuc, Comune e società Henraux stanno lavorando dalla scorsa estate, da presentare in forma di bozza al Commissario nell’udienza convocata per giovedì 26 ottobre a Roma.

Nella prima parte dell’incontro i consulenti Asbuc – il perito demaniale Giuseppe Monaci e l’avvocato Micaela Bosi Picchiotti – hanno ripercorso le varie fasi del contenzioso, illustrandone i passaggi cruciali, riferendo sulla corpossissima mole di studi, perizie e controperizie che negli anni è andata a costituire il fascicolo processuale e, in ultimo, hanno spiegato i contenuti della sentenza interlocutoria pronunciata dal giudice nel febbraio 2014 che da una parte riconosce la proprietà di parte dei terreni ad Henraux e dall’altra apre alla necessità di nuove verifiche tecniche per stabilire l’assetto giuridico e la titolarità del restante territorio oggetto di causa. Proprio a seguito delle incertezze legate a questo secondo aspetto è lentamente maturata nelle parti la volontà di intraprendere una trattativa per chiudere la vertenza in via conciliativa. Una soluzione di compromesso faticosamente raggiunta con il lavoro negli ultimi anni e descritta nella piattaforma d’intesa che Asbuc e Comune, dopo le anticipazioni sulla stampa, hanno ufficialmente presentato nell’assemblea di ieri sera.

L’ipotesi di accordo si articola in tre punti. Il primo riguarda il “distacco” di 192 ettari di terreni di valore paesaggistico e boschivo oggi detenuti da Henraux a favore di Asbuc. In queste aree Asbuc potrà sviluppare attività di valorizzazione ambientale e turistica, mentre Henraux manterrà la piena proprietà, non più contestabile, delle aree sulle quali insistono le attività di cava. Il secondo punto dell’accordo prevede l’acquisto da parte di Henraux, sempre a favore di Asbuc, dell’immobile comunale dell’ex scuola elementare di Fabbiano, da destinare a sede istituzionale e allo svolgimento delle attività dell’ente. Il terzo punto della bozza d’intesa riguarda la definizione tra Comune e Henraux della vicenda legata all’enfiteusi del 1885: a fronte del pagamento di un “canone di affrancazione”, la cui entità è già stata determinata da un perito nominato dal Commissario, la Società di Querceta acquisirà la piena proprietà delle aree già oggetto di enfiteusi. La somma che il Comune incasserà a seguito dell’affrancazione (circa 50 mila euro) sarà destinata ad Asbuc come contributo per il restauro della scuola di Fabbiano; quella che deriverà dalla vendita dell’immobile ad Henraux (80 mila euro) sarà destinata dal Comune ad interventi da realizzare nel territorio della montagna.

Nel proprio intervento il vicesindaco e assessore agli usi civici Valentina Salvatori ha messo in particolare rilievo due aspetti: la necessità che l’ipotesi di accordo sia valutata non alla luce delle rivendicazioni e delle tesi iniziali, risalenti agli anni Ottanta, ma a quella dei molti approfondimenti, chiarimenti e pronunciamenti maturati nel corso del lungo percorso della causa; in secondo luogo, il valore che il Comune da sempre riconosce a una soluzione di tipo conciliativo della controversia, considerandola come una grande occasione di crescita e di sviluppo per l’intera comunità e un nuovo inizio nei rapporti fra le parti. Il sindaco Riccardo Tarabella, intervenuto in apertura e in chiusura di assemblea, ha rimarcato il ruolo attivo svolto dal Comune nella vicenda e il contributo offerto dall’ente per facilitare l’accordo. «Per sua natura una transazione non è mai del tutto soddisfacente per nessuna delle parti in causa», ha detto in chiusura il primo cittadino. «Bisogna valutare attentamente i sacrifici e i benefici e prendere una decisione. Se Asbuc aderirà all’accordo avrà il nostro totale appoggio. Se, al contrario, deciderà di proseguire l’azione legale, avremo in ogni caso la certezza e la serenità di aver fatto tutto il possibile per favorire una soluzione conciliativa nella quale crediamo, anche in virtù delle prospettive che apre al territorio».

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ultimo aggiornamento: 24-10-2017


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