“Mi opporrò contro l’arrivo di nuovi migranti in Versilia e contro il business dell’accoglienza che va ad ingrassare le cooperative ed associazioni. I 43 milioni di euro previsti dal nuovo bando della Prefettura di Lucca, disposto dal Ministero dell’Interno sono l’ennesima follia di uno Stato che non ha capito niente del disagio e del dramma che stanno vivendo le famiglie residenti nel nostro paese”.

Ha scelto ancora i social network, e la sua pagina ufficiale Facebook, Massimo Mallegni, tre volte sindaco di Pietrasanta, vice coordinatore vicario in Toscana e tra i vertici di Forza Italia, per ribadire la sua contrarietà al business dell’accoglienza. Nella lista delle 24 cooperative ed associazioni che hanno partecipato al bando della Prefettura di Lucca per il biennio 2018-2019 offrendo la disponibilità ad ospitare 150 nuovi migranti, in aggiunta ai 1.200 già presenti, anche una Srl che ha individuato in uno stabile di Capriglia, bella frazione collinare del Comune di Pietrasanta, la struttura per accogliere 20 richiedenti asilo. Ed è proprio da Capriglia, dove si è recato per individuare lo stabile, che Mallegni ha confermato la sua ferma “opposizione all’arrivo di nuovi migranti”.

L’amministrazione Mallegni aveva approvato una delibera lo scorso luglio con cui il consiglio comunale aveva confermato la posizione “no profughi” mettendo al primo posto famiglie, italiane e straniere in attesa di un’abitazione. “Se ci sono abitazioni e strutture libere prima le diamo alle famiglie residenti. Poi – ha spiegato – penseremo a chi arriva da lontano e si è meritato lo status di rifugiato politico”. Il consiglio comunale si era anche impegnato ad aprire le porte dell’accoglienza a rifugiati già identificati e certificati solo dopo aver “sistemato” i cittadini residenti senza tetto e disagiati. Una condizione essenziale che impegnava il consiglio comunale a chiedere al governo risorse da destinare alla realizzazione di edilizia economico popolare, un sostegno straordinario alle famiglie che versano in condizioni di grave difficoltà accompagnato dalla richiesta indirizzata al governo del rimpatrio immediato dei soggetti richiedenti asilo ai quali è stato negato il riconoscimento di status di rifugiato. Solo a Pietrasanta, stando all’ultima statistica, vivono 44 famiglie in emergenza abitativa, 57 che usufruiscono del contributo per l’affitto e 130 famiglie in lista di attesa per una casa. Due le case che saranno consegnate nelle prossime settimane. “Ho piena fiducia nel commissario – ha spiegato Mallegni- che ha dimostrato la sua correttezza istituzionale e sono fiducioso che confermerà la posizione del consiglio comunale. L’accoglienza non è solo problema che riguarda la mia città, Pietrasanta, ma tutta la Versilia che si troverà ad ospitare altre 150 persone. Le famiglie non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e lo stato mette sul piatto 43milioni di euro per ospitare i migranti”.

Ogni profugo accolto garantisce, a chi lo ospita, una diaria che oscilla tra i 35 euro per un adulto ai 45 per un minorenne. Nella fattispecie del “caso Pietrasanta” dove è stata data la disponibilità per 20 posti, ogni profugo ospitato assicurerà alla società, cooperativa o associazione che li prenderà in affidamento 700 euro al giorno, 21mila euro al mese, 250mila euro all’anno. Molto di più, in pratica, di quanto potrebbe incassare in un anno mettendo a disposizione la struttura per finalità turistico ricettive. “Non dobbiamo accoglierli, dobbiamo aiutarli nel loro paese creando le condizioni o non fermeremo mai l’invasione. Lo Stato spenderà, entro la fine dell’anno, 4 miliardi di euro per l’accoglienza. – ripete Mallegni – Non li stiamo aiutiamo e non aiutiamo la nostra comunità. Aiutiamo solo le cooperative e le associazioni che prima vivevano di altro, ed oggi hanno trovato nel business dell’accoglienza una nuova forma di guadagno e sopravvivenza. Anche se non sono più sindaco dovranno fare i conti la nostra maggioranza e con la comunità di Pietrasanta. Dobbiamo opporci – ha spiegato ancora – per salvaguardare prima chi vive qui e che hanno difficoltà ad andare avanti, ad avere una casa ed un lavoro. Il mio è un grido di allarme, una chiamata per affermare la contrarietà ad un modello di accoglienza sbagliato che rende le comunità della Versilia e della Provincia di Lucca, più fragili di quello che sono oggi”.

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ultimo aggiornamento: 24-11-2017


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