“Negli ultimi due anni abbiamo osservato allibiti la propaganda comunicativa della ex amministrazione nell’attesa, vana, che qualche organo dello Stato facesse sentire la sua voce.” Il MoVimento 5 Stelle Pietrasanta non va leggero nei confronti dell’ex sindaco Massimo Mallegni.

Prosegue il M5S locale: “Naturalmente nessuna istituzione regionale o nazionale si è fatta sentire, e questa stessa latitanza dello Stato è stata sufficiente a generare la convinzione diffusa che sia lecito per una pubblica amministrazione sottrarsi alle direttive europee e alle convenzioni internazionali sul fenomeno migratorio e dei richiedenti asilo.

“Il M5S è da sempre contrario alle modalità gestionali di questi fenomeni attuate dagli ultimi governi di centrosinistra, non a caso sostenuti anche da gruppi politici coinvolti nel business dell’accoglienza in Sicilia, ma non è certo quello portato avanti in questi due anni dall’ex amministrazione di centrodestra il modo di affrontare una problematica così grave che riguarda la salute e la sicurezza di esseri umani.

“La legalità è il parametro di riferimento a cui riteniamo debba ispirarsi un amministratore avveduto nell’affrontare la questione migratoria, quando un cittadino viene a trovarsi sul territorio italiano non fa alcuna differenza come sia entrato nel momento in cui richiede asilo, assistenza o semplicemente la possibilità di transitare verso altre destinazioni.

“A Pietrasanta è mancato questo opponendo un rifiuto categorico di gestire il problema, spesso usato in televisione per una personale campagna elettorale verso poltrone più attraenti e questo è ancor più vergognoso per una città che si propone come culla dell’arte, della cultura e polo nevralgico del turismo versiliese.

“Il commissario prefettizio ha ristabilito la legalità, applicando le norme nazionali derivanti dalle convenzioni internazionali, ma ciò è stato fatto secondo noi senza un’analisi approfondita delle esigenze e peculiarità del territorio.

“La proposta del M5S Pietrasanta (come a suo tempo proponemmo in riferimento all’analoga problematica del campo Rom di Seravezza) consiste nell’accoglienza diffusa di gruppi di 5-6 persone al massimo, dislocati su tutte le frazioni del comune a rotazione, per periodi temporanei e determinati.

“Questa soluzione eviterebbe un carico eccessivo di 13 o 20 persone in una frazione di soli 200 residenti, fuori da tutti i parametri di proporzionalità previsti dalle linee guida nazionali, e consentirebbe una distribuzione razionale meno impattante e funzionale ad una vera integrazione.

“Concentrare tutte queste persone in una frazione isolata e lontana dai vari centri cittadini a noi appare come una sorta di segregazione, un’accoglienza ghettizzante che in realtà non è vera ospitalità ma desta solo preoccupazioni legittime nei pochi residenti che si sentono penalizzati.

“Per questo il M5S invita il commissario a rivedere il piano di accoglienza in un’ottica di maggiore distribuzione sul territorio che soprattutto mantenga il requisito della temporaneità e della rotazione tra le varie frazioni.

“In questo momento è necessario che la politica faccia sentire la propria voce con fermezza per evitare che una situazione già tesa precipiti verso fenomeni di violenza e brutalità, come le bottiglie incendiare lanciate sulla struttura da qualche balordo in questi giorni.

“La popolazione di Pietrasanta è culturalmente e storicamente generosa e accogliente, come vuole la tradizione del santo patrono, è il momento che tutte le forze politiche ragionevoli, le associazioni e le comunità locali riportino la legalità e la normalità contro ogni forma di violenza e di speculazione vergognosa sulla pelle di persone che vengono trattate come merce di scambio per la propria carriera politica o appetibili fondi nazionali e comunitari. “

(Visitato 119 volte, 1 visite oggi)

Molotov, Mallegni replica al Pd

“La sinistra due pesi e due misure in ogni occasione”