Sopraelevazioni delle proprie strutture ricettive fino a due piani in più. Ristoranti (e non solo Spa) sulle terrazze degli hotel. Istituzione dell’albergo diffuso. Nuovi parcheggi, anche a silos se necessario.

Sono solo alcune delle osservazioni al regolamento urbanistico di Camaiore presentate dall’associazione Albergatori di Lido di Camaiore, redatte con l’aiuto dell’architetto Enrico Parducci dello Studio Pucci Associati e protocollate in Municipio proprio oggi (15 gennaio).

 Sopraelevazioni

Diversi i punti caldi toccati dagli imprenditori del turismo. La prima delle osservazioni riguarda gli articoli 26 e 28 del Regolamento che, ad oggi, prevedono la possibilità per un hotel di poter rialzare la propria struttura fino ad un massimo di un piano. Gli albergatori invece chiedono, come riporta il documento protocollato, “di modificare la norma in questione, consentendo la sopraelevazione delle strutture per almeno due piani oltre all’attuale e di modificare il limite di quota dei 18 metri in altezza, consentendo in tal modo la sopraelevazione dei due piani sempre e comunque a seconda delle esigenze della struttura”. Una necessità dovuta anche al fatto che per molte strutture esistenti l’unico sviluppo possibile è quello verticale, essendo i lotti accanto già edificati.

 Ristorante sulla terazza

Sempre per quanto riguarda lo sviluppo delle strutture esistenti gli albergatori chiedono inoltre che, oltre alle strutture adibite a Spa e al benessere della persona, si possa “contemplare anche la realizzazione di un ristorante da collocarsi preferibilmente all’ultimo piano dell’edificio in zona panoramica dove è possibile gustare la vista unica del mare e delle Apuane”.

Albergo diffuso

Gli imprenditori del turismo chiedono anche al Comune di contemplare le “diverse richieste di ospitalità” del turista di oggi che chiede sempre più “spazi alternativi alla classica camera”. Per questo si chiede la possibilità, per le strutture già esistenti, di poter “realizzare ambienti misti: camere e unità abitative, raggruppando cioè alberghi e Rta (residenze turistico ricettiva) o Cav case o appartamenti per vacanze”. E di contemplare quindi anche la soluzione “albergo diffuso”.

Parcheggi

(foto Pomella)
(foto Pomella)

Capitolo a sé merita il discorso parcheggi che, per gli albergatori, spesso rappresenta un disagio che si riversa poi sul cliente-turista. Gli albergatori chiedono venga considerata l’ipotesi parcheggio a silos nell’area più a ridosso del mare e avanzano una proposta: prevederne uno tra via Gasperini e via Giotto.

Tasse e balzelli

Infine gli albergatori chiedono sgravi e agevolazioni sui tributi comunali (tra tutti Tari, Tarsu, Imu) considerando che “l’apertura o la chiusura di un albergo non può essere collocata soltanto nella sfera dell’interesse privato ma anche nell’interesse pubblico”.

 Più spazio per gli hotel

Per quanto riguarda lo sviluppo futuro del territorio gli albergatori infine chiedono di riconsiderare lo spazio destinato a nuovi hotel: in tutto, ad oggi, si considerano 16 metri quadrati totali destinati a nuovi hotel: troppo pochi, a dire della categoria. Inoltre, attualmente, la zona ‘calda’ per questo tipo di investimento è considerata quella tra via del Secco e via Astoria. “Una zona – dicono gli albergatori – già in gran parte occupato da residenze dagli anni ’60 e ’80: i lotti liberi appaiono pochi e in alcuni casi insufficienti per accogliere una struttura ricettiva”.

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