L’ANPI prende le distanze e si dissocia “da chi ha provocato disordini dopo il presidio antifascista silenzioso e pacifico di giovedì 8 febbraio, al quale hanno partecipato numerosi iscritti e simpatizzanti dell’ANPI e che alle 20:30 si è sciolto come stabilito, subito dopo aver deposto un mazzo di fiori in ricordo di Giancarlo Taddei partigiano ed eroe della Resistenza”.
“Manifestare in difesa degli ideali antifascisti è un diritto, farlo ricorrendo alla violenza non è nella natura dell’ANPI e dei suoi sostenitori, i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni. Nulla cambia quindi rispetto alle posizioni espresse dall’ANPI sulle liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, purtroppo a suo tempo non è stato evitato a formazioni simili di avere la possibilità di presentarsi alle elezioni, quindi secondo le vigenti leggi, hanno lo stesso diritto a utilizzare gli spazi pubblici delle altre forze politiche e possono quindi chiedere ed esercitare questo diritto inviolabile. Tutto questo solo grazie alla libertà riconquistata col sacrificio di tanti antifascisti e partigiani e alla Costituzione antifascista che rappresenta la via maestra della nostra preziosa democrazia”.
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