Il Carnevale di Viareggio si è concluso da un paio di settimane ormai e, a bocce ferme, è interessante tracciare un’ analisi dei risultati arrivati da quelli che ormai sono i canali popolari più gettonati e significativi: i social network e la blogsfera.
Attraverso uno strumento di analisi chirurgica dei social, Quick Search di Talkwalker, sono andato a scavare nei dati degli ultimi 13 mesi – a livello generale – e delle settimane più recenti per trovare dati significativi e utili alla causa del Carnevale di Viareggio.
Non c’è di che, Fondazione Carnevale. Fanne buon uso.
Viareggio, sui social, si mangia tutti: non c’è sfida
Prima cosa da sottolineare: tolto di mezzo l’imparagonabile Carnevale di Venezia (la vogliamo piantare di paragonare mele e pere?) ecco cosa arriva dall’ultimo anno sui social, dati relativi quindi alle edizioni 2017 e 2018.
Viareggio non teme rivali quanto a contenuti prodotti dagli utenti (post, foto, stories, tweet).
I numeri sotto parlano chiaro: “Carnevale di Viareggio” ha quasi 16 mila menzioni, 4 mila autori unici, un sentiment generalmente positivo.
Vogliamo essere più chiari con un inequivocabile colpo d’occhio?
Ecco Viareggio paragonato agli altri Carnevali d’Italia a cui viene spesso accostato: Fano, Putignano, Acireale, Cento.
Non c’è sfida.
Viareggio è il colore viola chiaro con picchi più alti di tutti, sia nel periodo di Carnevale che nel resto dell’anno.
Big Data al Carnevale: ecco cosa rivelano gli insights
All’interno del successo di pubblico del Carnevale di Viareggio, quasi sono i dati più significativi?
Vediamoli nel dettaglio.
Magari, bontà loro, a qualcuno potrebbero essere utili per (ri)vedere una strategia comunicativa.
Questa la “tag cloud”, la nuvola di parole collegate al Carnevale negli ultimi 13 mesi.
Le più grandi e centrali sono quelle più utilizzate:
Quali hashtag sono stati utilizzati nei post, nelle foto su Instagram, nelle varie condivisioni social?
Eccoli qui, serviti:
E non potrebbe mancare una rapida occhiata a quelli che sono stati i personaggi più discussi delle ultime due edizioni.
Provate a indovinare chi vince…
Facile.
Chi è che posta, twitta e racconta sui social in modo più compulsivo?
L’analisi demografica rivela che sono soprattutto uomini nella fascia d’età 25-34, che poi è anche quella più attiva in generale sui social network.
Le donne sembrano essere più attratte dal vivere il Carnevale!
Passiamo a un dato sicuramente più giovanile e curioso: quali sono le emoji – le “faccine” – più utilizzate per accompagnare i contenuti online relativi al Carnevale di Viareggio?
Non ci sono solo le ovvie mascherine… io vedo bene anche l’immagine dei fuochi artificiali, sicuramente sempre graditi e molto “catturati” sui social.
Dopotutto, il visual è sempre l’elemento più stimolante 🙂
E a proposito di visual, quale strumento social per raccontare meglio il Carnevale di Viareggio nel mondo come Instagram, l’affascinante piattaforma fatta di foto e video?
Ecco la classifica dei post più di successo nell’ultimo anno, che vedono anche Miss Italia Alice Arlanch e l’attivissimo profilo di Lido di Camaiore, accanto alla blogger orgoglio versiliese Iris Tinunin.
Il meglio e il peggio del 2018: Carnevale di Viareggio tra rose e spine
I contenuti più rilevanti a livello di contenuti non solo visuali, ma anche di testo, arrivano da Facebook: i numeri sono imponenti.
Ho voluto prendere quindi l’analisi del sentiment per trovare i post più condivisi e che hanno avuto maggiore impatto a livello di numeri: quello positivo e quello negativo.
Iniziamo dal negativo (così chiudiamo poi su una nota più lieta)
Il post di maggiore diffusione con toni negativi è stato quello della pagina “Il Ladro PD del Giorno” (nomen omen), che ha puntato sulla parentela del Senatore Andrea Marcucci e la presidentessa della Fondazione Carnevale di Viareggio, Marialina, in relazione all’emendamento sui finanziamenti ai carnevali.
Che dire: “Gombloddo!!!!?!”
Sul fronte della positività, diffusissimo il post della AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che ha regalato soddisfazioni a Massimo Breschi e al suo carro allegorico “No tu No”, finito ai piani bassi della classifica finale.
Una piccola soddisfazione per Massimo, con il suo carro che ha fatto il giro dei social e si è fatto portabandiera di un ottimo messaggio sociale ben accolto da tutta Italia.