Questa mattina l’Assessore alle Finanze e Partecipate Andrea Mazzoni ha partecipato, su delega del Sindaco, alla assemblea di Retiambiente spa che all’ordine del giorno prevedeva la modifica dello statuto per adeguamento al Decreto Madia e la delibera inerente il proseguimento del piano di fusione per incorporazione: “Dopo l’avvenuto conferimento della partecipazione ERSU, deliberato in data 30 novembre 2015, quando già Retiambiente era prevista come società mista con statuto aperto all’ingresso di un socio industriale privato, si sta verificando, di fatto, una accelerazione nel procedimento di fusione che dovrebbe concludersi al termine dell’anno. Siamo e restiamo, così come altri comuni, fortemente contrari alla privatizzazione parziale, che comporterebbe a nostro modo di vedere rischi di implementazione di tariffe a carico dei cittadini, specie nei Comuni che svolgono una raccolta più dedicata e più frequente rispetto allo standard”. Dopo l’abbandono dell’aula da parte dei Comuni di Livorno, Carrara e dei Comuni dell’Elba, l’assemblea è proseguita ed i partecipanti (che rappresentavano uniti oltre il 75% delle quote) hanno votato tutti, salvo due astensioni e con il solo voto contrario del Comune di Forte dei Marmi, la proposta di modifica dell’articolo 3.5 dello Statuto. Tale articolo, in sostanza, disciplina le modalità di esercizio del “controllo analogo” da parte dei Comuni su Retiambiente (futuro gestore unico), rafforzando il ruolo del futuro organo direttivo di Retiambiente senza di fatto chiarire, secondo il Comune di Forte dei Marmi, con quali modalità tale controllo potrà essere effettuato. “Il rischio è evidente-  evidenzia l’Assessore Mazzoni – stiamo andando nella direzione di un macrogestore unico che non avrà più diretti contatti con il territorio, data la sua vastità. Seppur l’Amministratore Dott. Frey ha garantito che verranno collocati referenti sui territori, quali garanzie abbiamo oggi che questo avvenga e con quali procedure e scelte? E’ nostra ferma intenzione fare tutto quanto possibile per scongiurare l’ingresso del socio privato industriale e porteremo questa nostra posizione anche in ATO alla prossima Assemblea, dove speriamo che il percorso di fusione venga definito in modo da avere le dovute garanzie sia sul fatto che il servizio resti integralmente pubblico sia sul peso del nostro territorio sulle scelte e decisioni future. Circa il controllo analogo ogni Comune deve avere la possibilità, sempre e comunque, di esercitarlo a pieno titolo, in modo da poter verificare in qualsiasi momento la regolarità del servizio”.

 

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ultimo aggiornamento: 10-04-2018


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