«Giù le forbici dai medici del 118 e in particolare dalla postazione di Pontestazzemese, frazione del Comune di Stazzema, sul cui futuro mi arrivano serie preoccupazioni da parte dei  cittadini»: a intervenire sulla riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza territoriale a cui la giunta regionale sta lavorando è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che torna a ribadire come sia «insostituibile la presenza dei medici nella catena del soccorso, così come lo è quella delle altre figure professionali e dei volontari».

Ognuno i suoi saperi, ognuno i suoi compiti, nessuno interscambiabile, secondo Forza Italia. Le comunità locali sono in modalità allerta taglio, e anche ieri sera Marchetti ha ricevuto nella sua casella di posta elettronica – contemporaneamente tra gli altri anche a vari sindaci dell’area lucchese, al governatore toscano Enrico Rossi, all’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi – il grido d’allarme di un cittadino di Pontestazzemese, frazione del comune di Stazzema in alta Versilia, che gli scrive: «Nell’indifferenza più totale si ventila la perdita della presenza del medico del 118 a Pontestazzemese  già dal  1 giugno scorso, postazione storica del 118 che ormai da anni garantiva la presenza del medico del 118  sull’ambulanza, dalle ore 8 alle ore 20, coprendo  un territorio difficilmente raggiungibile  in tempi brevi dalle altre zone della Versilia. La chiusura adesso, sopratutto  in vista dell’estate, dovrebbe preoccupare […]. L’emergenza sanitaria territoriale e il cittadino – considera il signor Luigi – non può certamente fare le spese della carenza di personale in altre strutture. Immaginiamoci le conseguenze sui pazienti in situazioni quali arresti cardiaci, traumatismi importanti, reazioni allergiche gravi, crisi respiratorie, infarti, ictus cerebrali, dolori acuti da trattare, e altre patologie in assenza di un pronto trattamento che solo il medico del 118  può effettuare. Chi si prenderà cura di questi pazienti?»

Marchetti la stessa domanda se l’è posta più volte, per varie zone della Toscana e traducendola anche in interrogazioni: «Questa persona ha ogni ragione. Se la Regione smaglia la rete del soccorso già tirata allo stremo – osserva – a cadere in quel buco sono dei malati in fase acuta». Inoltre, torna a ripetere Marchetti: «I medici disponibili a fare attività di 118 ci sono. Semmai mancano i bandi per assumerli e ci sono Asl che negano di avere zone critiche da segnalare. Intanto la sanità continua a subire tagli e i toscani non stanno più a guardare. La politica, e soprattutto chi ha responsabilità di governo, ha il dovere di ascoltarli e di non metterli in pericolo, né reale né percepito».

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