Life Eco-Pulplast: cresce il progetto che trasforma un problema in opportunità, un rifiuto in risorsa o, per meglio dire, il pulper, lo scarto di lavorazione delle cartiere, in un nuovo prodotto plastico ecosostenibile, il pallet. Nei giorni scorsi sono stati accolti nella sede di Selene, a Vicopelago, azienda capofila del progetto, le figure incaricate dalla Commissione europea di monitorare l’avanzamento delle attività cofinanziate con il programma Life+: nell’occasione i tecnici hanno potuto visitare la linea prototipo di Eco-Pulplast e confrontarsi sulle potenzialità di sviluppo del progetto, la cui fase sperimentale terminerà nel mese di agosto.

Un progetto molto innovativo, avviato nel 2015 e sostenuto anche dall’Ue per una spesa totale di 1.244.978 euro (di cui 750mila euro arrivati tramite bando europeo), che vede intorno allo stesso tavolo Selene Spa, industria leader in Italia nel settore degli imballaggi flessibili in plastica, Lucense, organismo di ricerca e di trasferimento tecnologico per enti pubblici e imprese, che, in questo caso, sta svolgendo il ruolo di coordinatore, Serv.Eco, consorzio delle cartiere del Distretto cartario lucchese, e Zero Waste Europe Foundation, rete europea di soggetti che promuovono il raggiungimento degli obiettivi rifiuti zero.

«Nell’arco di 25 anni – spiega Anna Natasa Asik, project adviser del progetto Ecopulplast, nominata dalla Commissione Europea – il programma Life ha sostenuto oltre 4500 progetti con un elevato valore aggiunto europeo al fine di attuare obiettivi per la politica ambientale e climatica dell’Ue e in particolare a supporto dell’economia circolare. Life Eco-Pulplast è uno di questi progetti di successo che ha dimostrato concretamente che possono essere sviluppati nuovi modelli di business circolari dove il beneficio ambientale è strettamente collegato a chiari benefici economici d’impresa. Un contributo essenziale per il pianeta, la crescita e il lavoro».

Eco-Pulplast è più che un esempio di economia circolare. Rappresenta una sperimentazione che punta a validare un modello virtuoso di “simbiosi industriale”: sullo stesso territorio i rifiuti di un settore, quello cartario, diventano risorsa per un altro settore, quello della plastica, offrendo così una possibile soluzione al problema – che le cartiere si trovano a fronteggiare quotidianamente – dello scarto del pulper, il materiale plastico estratto dal macero utilizzato per produrre carte per uso industriale. L’idea principale del progetto è realizzare pallet in plastiche miste da riciclo da destinare prioritariamente alle aziende del distretto cartario: in questo modo si concretizza un circuito di economia circolare, obiettivo prioritario della strategia ambientale europea del futuro.

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